mercoledì 14 febbraio 2024
Il ministro degli Esteri Tajani: Israele eccessivo. Parolin: sdegnati per la carneficina ma c'è speranza
Schlein (a dx) e Meloni

Schlein (a dx) e Meloni - ANSA

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Approvata dalla Camera la mozione presentata dalla maggioranza sulla crisi in Medio Oriente. Ma via libera anche al punto della mozione del Pd relativo all'immediato cessate il fuoco umanitario, grazie all'astensione dei deputati della maggioranza. Un risultato agevolato anche da una telefonata tra la segretaria del Pd Elly Schlein e la premer Giorgia Meloni. Il testo dei dem ha visto, di fatto, una parziale convergenza del centrodestra sul punto che chiede al Governo di «sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza». ​Ok anche alle mozione presentata da Azione di Carlo Calenda e a gran parte di quella depositata da Iv di Matteo Renzi. Stop al documento del Movimento 5 stelle, con il via libera però alla parte che chiede l'apertura di corridoi umanitari, il sostegno a iniziative internazionali per la liberazione degli ostaggi, e di informare il Parlamento sull'autorizzazione all'esportazione di armi e sulle missioni del mar Rosso. ​Bocciata infine la mozione di Alleanza Verdi e Sinistra, tranne l'impegno per la convocazione di una Conferenza di pace.

Il sì alla mozione della maggioranza passa con 182 voti favorevoli, 51 contrari e 61 astenuti. Via libera anche alla mozione presentata da Azione, con 184 sì e 112 astenuti. Il dibattito alla Camera era stato preceduto in mattinata da un colloquio telefonico tra la segretaria del Pd e la premier, inizialmente smentita dalla segretaria del Pd. «Ho chiamato Giorgia Meloni su questo conflitto in Medio Oriente - conferma dopo il voto Schlein - chiedendo una iniziativa diplomatica e politica molto più forte e incisiva del governo italiano in linea con quella che è la tradizione diplomatica italiana. Senz'altro siamo felici che qui l'astensione non abbia impedito che passasse questo punto per noi dirimente. Noi il cessate il fuoco umanitario lo chiediamo da ottobre. Trovo positivo che oggi ci sia stato questo passo avanti della Camera», dice la segretaria del Pd conversando con i cronisti in Transatlantico - dopo il via libera della Camera al punto della mozione dem sul Medio Oriente - relativo all'immediato cessate il fuoco umanitario.

La maggioranza nella sua mozione ha chiesto al governo di promuovere ogni sforzo diplomatico, che Hamas rilasci gli ostaggi e che il governo israeliano «nell'esercitare il suo diritto di difendersi» adotti tutte le misure necessarie e volte a «ridurre al minimo il numero delle vittime civili». Chiedendo all'esecutivo di «promuovere, assieme a UE, G7 e agli altri attori regionali, ogni sforzo diplomatico per una soluzione politica». Per il centrodestra la soluzione resta "due popoli due Stati". La stessa richiesta del Pd, che però incalza l'esecutivo affinché promuova iniziative di de-escalation della tensione in Medio Oriente: una Conferenza internazionale di pace, cessate il fuoco e rilancio di un'azione diplomatica.

Anche il ministro degli Esteri aveva già espresso qualche critica all'azione del governo israeliano: «A questo punto la reazione di Israele è sproporzionata, ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con Hamas», ha detto Antonio Tajani, a Radio1, chiedendo a Israele di «evitare rappresaglie contro la popolazione civile palestinese». Sulla polemica tra l'ambasciatore israeliano e Sanremo, il vicepremier si è detto convinto che «sia stato riportato l'equilibrio con l'intervento di Mara Venier. Non credo che ci sia genocidio, certo Israele sbaglia perché sta provocando troppe vittime civili. Bisogna puntare alla liberazione degli ostaggi e far sì che cessi la violenza degli attacchi israeliani».

Quanto ai rapporti tesi tra l'amministrazione Usa e Israele, Tajani afferma che gli Usa «stanno chiedendo di non esagerare nella reazione. Posizione che abbiamo tutti, fermo restando che Israele è stata vittima di una carneficina, cose da nuove SS, da nuova Gestapo e anche peggio. Ma gli Usa come noi chiedono di non provocare tante vittime tra la popolazione palestinese».

Critico con Tel Aviv anche Carlo Calenda. Per il leader di Azione «le mozioni in parlamento sulla guerra in Medio Oriente sono un gioco di posizionamento che non ci appassiona». Ma aggiunge: «Ho sempre sostenuto il diritto di Israele di difendersi, tanto più dopo il 7 ottobre, ma quanto Netanyahu sta facendo a Gaza è pericoloso e inumano. Deve andarsene il prima possibile», scrive sui social.

Davanti al Palazzo un flash mob è stato animato dall'Intergruppo parlamentare per la pace in Palestina: «Il mondo intero chiede a Netanyahu di fermarsi e il Governo italiano sembra non avere voce», ha detto Laura Boldrini, deputata Pd e componente dell'Intergruppo. "Cessate il fuoco a Gaza", "Stop genocidio", "Basta massacri" le scritte su alcuni cartelli che una cinquantina di persone tra attivisti, operatori umanitari e parlamentari hanno esposto davanti la sede del Parlamento, poco prima della discussione alla Camera di alcune mozioni. All'appuntamento dell'Intergruppo parlamentare per la Pace in Palestina hanno aderito Aoi - Cooperazione e Solidarietà, Assopace Palestina e Amnesty International. «Siamo qui per chiedere con forza che il parlamento deliberi una richiesta di cessate il fuoco per Gaza. Siamo al disastro umanitario. L'offensiva israeliana su Rafah rischia di causare un'ecatombe: è possibile che la pulizia etnica sia la soluzione e che i nostri governi europei non dicano niente?», chiede Alfio Nicotra, co-presidente di Un Ponte Per e rappresentante di Aoi, rete che riunisce oltre 300 ong italiane.


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