martedì 7 febbraio 2012
Dopo le polemiche sulla gestione dell'emergenza neve a Roma, il capo della Protezione Civile, Gabrielli, ha denunciato al Senato: "Il sindaco mi ha messo alla berlina. E la legge 10 del 2011 ci rende difficile operare. Sono qui da un anno, ma sono pronto a farmi da parte".
Protezione civile: rimpalli e doveri di Antonio Maria Mira
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Finiti i tempi di 'Super-Bertolaso': la Protezione civile "non è più operativa", è "come un tir con il motore di una Cinquecento". Il capo Dipartimento Franco Gabrielli, dopo lo scontro con il sindaco Roma, Gianni Alemanno, si sfoga in audizione al Senato e poi va a riferire al premier Mario Monti, che gli da fiducia e piena copertura. Non c'è tempo, infatti per le polemiche: una nuova ondata di gelo è in arrivo per il fine settimana ed il presidente del Consiglio ha chiesto ai ministri "un impegno più incisivo" per evitare i disagi di questi giorni.

Le immagini dei paesi isolati, dei treni bloccati e delle città paralizzate, così come le polemiche che ne sono seguite, non sono infatti piaciute a Monti, che ha convocato Gabrielli a Palazzo Chigi per fare il punto sulla situazione. L'incontro, cui erano presenti anche il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli ed il sottosegretario Antonio Catricalà, è durato un'ora e mezzo. Sulla base della relazione del prefetto, che ha illustrato le previsioni di quanto potrebbe accadere nel weekend, il premier ha quindi informato i ministri sulle "misure emergenziali adottate e su quelle ancora da intraprendere, così come sulle azioni di carattere preventivo necessarie per fronteggiare la nuova perturbazione attesa per la fine di questa settimana". Monti li ha sensibilizzati "ad assicurare l'impegno più incisivo da parte di tutte le strutture del governo del territorio e delle imprese di gestione dei pubblici servizi al fine di tutelare la pubblica e privata incolumità, nel quadro del coordinamento esercitato dal Dipartimento della Protezione civile".

Un richiamo alle responsabilità, dunque, da parte del premier. Niente polemiche e lavorare. Ogni componente del sistema di Protezione civile deve fare il proprio dovere, ciascuno secondo le proprie competenze: dai vigili del fuoco all'Enel, dalle Fs ai militari. I ministri più direttamente interessati, Annamaria Cancellieri (Interno),  Giampaolo Di Paola (Difesa), Corrado Passera (Infrastrutture e Trasporti) hanno assicurato il proprio impegno. Che sarà coordinato, ha voluto sottolineare il premier, dal Dipartimento della Protezione civile.

Piena fiducia, dunque, a Gabrielli, bersagliato da Alemanno e da esponenti del Pdl. E copertura finanziaria e politica ad eventuali interventi del capo del Dipartimento per fronteggiare l'emergenza. È stato così toccato il nervo scoperto della legge 10 del 2011, quella che - accusa da tempo il prefetto - ha di fatto svuotato la Protezione civile, prevedendo che le risorse da stanziare per le ordinanze emergenziali debbano avere l'ok del ministero dell'Economia ed il visto preventivo della Corte dei Conti. Un iter che allunga i tempi come è stato per il naufragio della Costa Concordia: Gabrielli è stato nominato commissario solo otto giorni dopo il disastro. In attesa di una modifica legislativa, oggi Monti avrebbe assicurato al prefetto che le risorse necessarie per una nuova emergenza maltempo saranno trovate.

Sollevato dunque, Gabrielli, che in mattinata al Senato, aveva espresso tutta la sua amarezza. "Se dovessi rendermi conto di essere d'intralcio alla crescita del sistema - ha spiegato - non aspetterei un secondo a farmi da parte. Ma i problemi sono altri, sono l'agibilità della Protezione civile dopo la legge che l'ha depotenziata. Io mi preoccupo che questa istituzione, che ritengo essenziale, sia rimessa in condizione di operare, venga salvaguardata".

E non si ferma il dibattito politico sul ruolo della Protezione civile. Per il capogruppo del Pdl alla Camera,Fabrizio Cicchitto, "serve ora una profonda riflessione per ripensare la struttura del Dipartimento". Anche per il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, "è giunto il momento di un chiarimento urgente e serio delle competenze in materia di Protezione Civile". Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, invoca la "riforma della legge 10 del 2011 che rappresenta un vero e proprio ostacolo da rimuovere per la piena ed efficiente operatività del sistema della Protezione civile italiana". Secondo Stella Bianchi (Pd) "va rivista la legge 10 approvata dal governo Berlusconi che toglie di fatto autonomia alla protezione civile". I deputati leghisti, da parte loro, hanno presentato una risoluzione per "impedire azioni volte a scardinare l'attuale sistema della Protezione civile mantenendo il dipartimento sotto la diretta dipendenza della presidenza del Consiglio dei ministri".

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