sabato 19 marzo 2022
Il ministro Franco annuncia: stanziati 400 milioni. Il governo predispone la prima cornice normativa di interventi a sostegno di Regioni, enti locali e associazioni impegnati in prima linea
Maryia, 66 anni, in Italia da 16 anni, è andata a prendere al confine ucraino insieme al compagno italiano e ora ospita in casa la figlia Halina, i figli Dmutro 15 anni e Sovia 13 anni, la nuora Ivanna, 26 anni ed i figli Ustin, 3 anni e Ksenia, 15 mesi, fuggiti dall'Ucraina a causa della guerra, sono alcuni dei circa 50 profughi ospitati in casa  da famiglie di Castenaso (Castenaso (Bo)

Maryia, 66 anni, in Italia da 16 anni, è andata a prendere al confine ucraino insieme al compagno italiano e ora ospita in casa la figlia Halina, i figli Dmutro 15 anni e Sovia 13 anni, la nuora Ivanna, 26 anni ed i figli Ustin, 3 anni e Ksenia, 15 mesi, fuggiti dall'Ucraina a causa della guerra, sono alcuni dei circa 50 profughi ospitati in casa da famiglie di Castenaso (Castenaso (Bo) - Fotogramma - Roberto Brancolini

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Il numero dei profughi ucraini giunti in Italia cresce di giorno in giorno, al ritmo di 3.500 persone ogni 24 ore. E il governo predispone, con un decreto legge, la prima cornice normativa di interventi a sostegno di Regioni, enti locali e associazioni impegnate nella macchina dell’accoglienza. «Pensiamo di stanziare 400 milioni di euro, un quarto destinato ai servizi sanitari per chi entrerà in Italia. E poi, a lato, stanziamenti per il sistema dell’istruzione, per proseguire l’anno scolastico, ma anche per accogliere nuovi eventuali alunni», ha detto ieri sera in conferenza stampa, al termine del Cdm, il ministro dell’Economia Daniele Franco.

Donne e bambini. Secondo i dati diffusi ieri dal Viminale, ammontano a 53.669 i profughi arrivati finora: 27.429 donne, 4.582 uomini e 21.658 minori (di cui solo 161 non accompagnati). La gran parte è ospite di parenti o conoscenti. E le principali città di destinazione restano Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Fondi per 83mila arrivi. La bozza del testo, trapelata in serata ma poi discussa in Cdm, dovrebbe disporre sostegni a Regioni, enti locali associazioni e realtà del Terzo settore per accogliere un numero per ora valutato sugli 83mila rifugiati: 60mila che abbiano trovato autonoma sistemazione e 15mila compresi in «ulteriori forme di accoglienza diffusa» da attuare «mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, le associazioni e gli enti religiosi civilmente riconosciuti ». A questi si sommano gli 8mila posti disponibili nei centri Cas e nel sistema Sai (5mila più 3mila), raggiungendo la cifra totale di 83mila. Il governo, attraverso la Protezione civile, è pronto «a definire ulteriori forme di sostentamento per l’assistenza dei titolari di protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione», per tre mesi dall’ingresso nel territorio nazionale. Ma oltre a quei fondi, si prevedono coperture per gli enti del terzo settore e per quelli religiosi civilmente riconosciuti. Oltre all’accoglienza, il Terzo settore, insieme agli enti locali, si adopererà per mettere i profughi in condizione di fruire dei servizi di natura socio-assistenziale, nonché dei servizi sanitari. Questi ultimi verranno prestati dalle Regioni, a cui arriveranno fondi per coprire l’assistenza medica ad almeno 100mila persone. Il primo problema è la vaccinazione anti Covid, per «una popolazione che non supera il 40% di tasso vaccinale, a fronte del 90% i- taliano», lamenta il governatore della Liguria Giovanni Toti, sollecitando una maggior sensibilizzazione sul tema. In attesa del Dpcm che recepisca la direttiva europea sulla protezione per un anno, sul sito del Viminale è stato pubblicato un vademecum di «benvenuto » (in ucraino, russo e inglese) che fornisce informazioni su obblighi sanitari anti Covid, istruzioni per la richiesta di un alloggio e per la regolarizzazione.

Raddoppio della diaria. Attualmente, fa sapere il ministero dell’Interno, nei Cas e nel Sai sono già presenti quasi 3mila (2.750 + 176) ucraini, compresi circa 700 minori. Alcune indiscrezioni circolanti in serata ipotizzavano un raddoppio della diaria assegnata dallo Stato a ogni ospite: 27 euro al giorno nei Cas, che diverrebbero una cinquantina; 46 nei Sai, che diverrebbero circa 90. L’aumento, per evitare discriminazioni, potrebbe valere per tutte le persone accolte nei due circuiti.

Proroga contratti a termine per pratiche. Inoltre, per assicurare la funzionalità della macchina burocratica, sarà possibile modificare i contratti a termine del personale che si occupa delle pratiche, sia nelle commissione per il diritto di asilo e per la protezione internazionale» (dove i contratti a termine sono stipulati grazie a fondi della Commissione Europea), sia nei contratti stipulati per gli addetti interinali nelle prefetture. Un insieme di misure che potrebbe comportare oneri per 24,7 milioni di euro per l’anno in corso (con un incremento di 7,5 milioni).

Scuola e lavoro. Al momento sono oltre 2mila gli studenti fuggiti dall’Ucraina già inseriti nel nostro sistema scolastico. La bozza prevederebbe l’integrazione dei profughi sui fronti di scuola e lavoro. I medici e operatori sanitari ucraini, ad esempio, potranno esercitare anche nel nostro Paese la loro professione fino al 4 marzo 2023.

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