venerdì 27 aprile 2012
La prima Corte d'Assise d'Appello di Roma ha assolto Raniero Busco dall'accusa dell'omicidio dell'ex fidanzata Simonetta Cesaroni, massacrata a Roma nel 1990.
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Raniero Busco è stato assolto dall'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata Simonetta Cesaroni per "non aver commesso il fatto". La pronuncia della Corte d'Assise d'Appello di Roma è stata accolta in aula da un applauso degli amici di Busco che poi è scoppiato in lacrime.Decisiva per l'assoluzione la perizia disposta dalla Corte d'Assise d'Appello. Secondo le risultanze della perizia il segno su un seno di Simonetta non sarebbe riconducibile ad un morso di Busco e sul reggiseno della ragazza oltre al Dna dell'ex fidanzato comparirebbero altri due Dna.
"Da oggi ricomincio a vivere". Lo ha detto Raniero Busco, accettando dopo la sentenza di assoluzione di scambiare due parole con i giornalisti. "Quando è uscita la Corte in un attimo ho rivisto tutta la mia vita - ha aggiunto - Tutta la mia vita"."Sono destabilizzata, aspettiamo le motivazioni" della sentenza di assoluzione di Raniero Busco. A riferire le parole di Paola Cesaroni, sorella di Simonetta uccisa il 7 agosto del 1990, è l'avvocato di parte civile Federica Mondani. Al legale la sorella di Simonetta ha detto: "Speravo in un rinnovamento di perizia"."Il mio dispiacere è dettato dal fatto che ritenevo si potesse mettere la parola fine a uno dei misteri di Roma. Evidentemente non è stato così". È il commento dell'avvocato Andrea Magnanelli, legale del Comune di Roma, costituito parte civile nel processo per la morte di Simonetta Cesaroni. "Nel rispetto massimo e assoluto della decisione dei giudici e della verità processuale accertata - ha aggiunto Magnanelli - intimamente e personalmente resto convinto di un'altra ipotesi".
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