lunedì 27 gennaio 2020
È la nuova presidente della regione Calabria. Milita in Forza Italia dal 1994. Deputata da 5 legislature consecutive, attualmente è vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia
Da cinque anni è coordinatrice di Forza Italia in Calabria, nomina arrivata direttamente da Silvio Berlusconi. È stata eletta in Parlamento per la prima volta nel 2001 ed è deputata da cinque legislature. Attualmente ricopre l’incarico di vice presidente della Commissione parlamentare antimafia. Jole Santelli, nella foto con Tajani dopo il successo alle elezioni regionali in Calabria, è la nuova governatrice della regione

Da cinque anni è coordinatrice di Forza Italia in Calabria, nomina arrivata direttamente da Silvio Berlusconi. È stata eletta in Parlamento per la prima volta nel 2001 ed è deputata da cinque legislature. Attualmente ricopre l’incarico di vice presidente della Commissione parlamentare antimafia. Jole Santelli, nella foto con Tajani dopo il successo alle elezioni regionali in Calabria, è la nuova governatrice della regione - Ansa

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Jole Santelli di Forza Italia è la nuova presidente della regione Calabria, prima donna a ricoprire questo incarico, dopo le elezioni regionali del 26 gennaio. Sostenuta da sei liste (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Santelli presidente, Udc e Casa della libertà), ha vinto sul candidato del centrosinistra Pippo Callipo.

Jole Santelli cambia il corso di 50 anni di regionalismo in Calabria: la parlamentare di Forza Italia, infatti, è la prima presidente donna nella storia della Regione.
Il successo alle Regionali è l'ultima tappa di una carriera politica che per la Santelli è stata tutta nel segno del centrodestra e in
particolare di Forza Italia, sempre al fianco del leader Silvio Berlusconi. Per lanciare la sua corsa alla presidenza della Regione, sono scesi in Calabria tutti i leader dei partiti di centrodestra, oltre a Berlusconi per la chiusura, più volte, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La sua candidatura alla presidenza della Regione per il centrodestra ha preso forma solo negli ultimi giorni immediatamente precedenti la scadenza del termine per la presentazione delle liste: per settimane infatti si è assistito a un autentico braccio di ferro tra Forza Italia e la Lega sul nome del primo papabile candidato, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, stoppato dai salviniani per la situazione di dissesto finanziario al municipio cosentino.

Nata a Cosenza 51 anni fa, la Santelli attualmente è deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia. Laureata in Giurisprudenza all'Università la Sapienza di Roma, di professione avvocato, con pratiche forensi negli studi di Tina Lagostena Bassi e di Cesare Previti, la Santelli è stata eletta per la prima volta al Parlamento nel 2001, quando è diventata deputata con Forza Italia, partito nel quale milita dal 1994, ed è stata rieletta in ogni successiva tornata elettorale delle Politiche, per complessive cinque legislature, compresa quella in corso, nella quale riveste anche la carica di vicepresidente della Commissione antimafia: per lei, in passato, anche incarichi di governo, visto che la Santelli è stata sottosegretario alla Giustizia (dal 2001 al 2006) nel secondo e terzo governo Berlusconi, e sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali nel governo guidato da Enrico Letta. La Santelli, inoltre, è stata anche vicesindaco e assessore al Comune di Cosenza nella Giunta guidata da Mario Occhiuto dal 28 giugno 2016 fino al 9 dicembre scorso, quando si è dimessa per le polemiche legate alla sua candidatura a le Regionali dopo che era tramontata la candidatura dello stesso Occhiuto.

Nel corso della campagna elettorale, ha pubblicamente dichiarato di essere malata di tumore e di essere in cura al reparto di Oncologia dell'ospedale di Paola (Cosenza), spiegando di aver "chiesto un parere al mio oncologo, che mi ha rassicurato", esprimendo la ferma intenzione "di combattere la malattia" e anzi invitando i calabresi "ad avere fiducia nei medici che lavorano nelle nostre strutture sanitarie".
Santelli, di fatto l'unica candidata presidente di chiara matrice politica, prima del voto di domenica 26 gennaio, ha battuto molto sul concetto di "squadra" per governare la Calabria "perché la logica dell'uomo solo al comando si è rivelata dannosa" e sulla necessità di lavorare in primo luogo per "valorizzare l'identità e creare una nuova reputazione della nostra terra".

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