sabato 22 settembre 2018
Riaperta nella ex Casa degli Esercizi Spirituali del monastero di Santa Rita la struttura sanitaria per la riabilitazione e l'assistenza dei malati di Sla. Grazie anche all'impegno di Regione Umbria
L'ex Casa degli Esercizi spirituali delle suore agostinane di Cascia, oggi struttura ospedaliera

L'ex Casa degli Esercizi spirituali delle suore agostinane di Cascia, oggi struttura ospedaliera

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È la prima struttura sanitaria che torna ad essere operativa, in modo stabile, in tutto il “cratere” del centro Italia dopo il terribile sisma di due anni fa. Si tratta del centro di riabilitazione ospedaliera e della Residenza Sanitaria Assistita di Cascia, in provincia di Perugia. Si trova nella ex Casa degli Esercizi spirituali (già seminario vescovile) di proprietà delle suore agostiniane, una palazzina di due piani nei pressi della basilica di Santa Rita: 40 posti letto, macchinari all’avanguardia, ambulatori, una moderna sala per teleconferenze e un’attrezzata palestra, tutti servizi destinati soprattutto a malati di sclerosi multipla provenienti da tutta Italia e a pazienti non autosufficienti, in particolare anziani. Altre prestazioni della nuova realtà sanitaria verranno erogate in moduli abitativi allestiti in piazza Leone XIII e nei locali di un edificio del centro storico della cittadina umbra, punto di riferimento, insieme con Norcia, della Valnerina.
I lavori di ristrutturazione della palazzina che ospita la Rsa erano cominciati nel dicembre del 2017: si sono conclusi in meno di un anno. L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio che riguarda le zone terremotate e include la costruzione, già avvenuta, di sette scuole, tra cui due semi-definitive, realizzate e donate alla comunità locale, dalla Fondazione Rava proprio nel paese della santa agostiniana detta “degli impossibili” e venerata in tutto il mondo.



«Pensando a tutte le persone malate, ai familiari che incontro ogni giorno e che mi parlano col cuore in mano, abbiamo pregato e, subito dopo, sapevamo cosa fare: rispondere alla loro richiesta d’aiuto, assicurare la speranza e il diritto alle cure a chi ha bisogno: e oggi l’ospedale è un sogno che diventa realtà grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato» ha detto suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero di Santa Rita.
Oltre al taglio del nastro l'evento, all’insegna dello slogan “Cascia riparte!”, ha compreso anche una tavola rotonda sul tema “La riabilitazione come vocazione” e un concerto spettacolo di solidarietà sul sagrato della basilica di Santa Rita con artisti di fama nazionale tra cui gli attori Federico Angelucci ed Emanuela Aureli e il cantante Paolo Vallesi. Il progetto, finanziato anche grazie al contributo di benefattori privati e con la partnership della Fondazione Francesca Rava-NPH Italia Onlus, nasce da una stretta collaborazione tra Regione Umbria, grazie anche all'impegno personale e istituzionale del presidente del Consiglio regionale, Donatella Porzi, il Comune di Cascia, la Usl Umbria 2 e il monastero di Santa Rita, le cui religiose, per vocazione, si impegnano da sempre nel settore dell’assistenza sanitaria e sociale. Un lavoro di squadra. Un segnale positivo nell’ottica della ricostruzione che sembra invece procedere a rilento nell’area più colpita dal terremoto, quella compresa tra Amatrice, Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e Visso.

«L’Umbria – commenta l’assessore regionale alla Salute e al Welfare, Luca Barberini – è la prima tra le regioni colpite dal sisma 2016 ad aver riattivato una struttura sanitaria in forma non provvisoria: il ripristino della riabilitazione a Cascia è un primo passo importante per la rinascita di tutte le aree terremotate, perché consente alla comunità locale di tornare a vivere e riassaporare quella normalità che è condizione necessaria per un nuovo sviluppo del territorio».
Il centro medico di Cascia rappresenta un’eccellenza nel campo della cura e della riabilitazione delle persone affette da malattie degenerative in grado di attrarre un’utenza anche fuori regione (come accadeva prima del sisma, quando era ubicato presso il vecchio ospedale andato distrutto). E anche la Rsa ha un ruolo decisivo nell’opera di ricucitura del tessuto sociale del comprensorio, lacerato dalle conseguenze devastanti del terremoto.
«Intanto – precisa l’assessore Barberini – prosegue l’iter per il recupero dei due ospedali della Valnerina, resi inagibili dal terremoto: per Norcia sono stati stanziati 4,5 milioni di euro, mentre per Cascia sono già disponibili 3 milioni. Nei prossimi mesi verrà bandita la gara per la progettazione che permetterà di comprendere il costo reale degli interventi per la ristrutturazione e riqualificazione del presidio ospedaliero di Norcia e per la demolizione e ricostruzione di quello di Cascia. L’avvio dei lavori è previsto all’inizio del 2020».
Alla inagurazione hanno partecipato tra gli altri, con Barberini, la priora delle agostinane, madre Maria Rosa Bernardinis, il sindaco di Cascia Mario De Carolis, il direttore generale della Usl, Imolo Fiaschini, il direttore dei lavori e referente del monastero di Santa Rita, Lanfranco Castellucci e rappresentanti della Fondazione Rava e Vodafone Italia.

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