venerdì 29 marzo 2024
Coperti i dipinti di Agostino Tassi condannato per la violenza su Artemisia Gentileschi pittrice cui Palazzo Ducale dedica una mostra che comprende anche i quadri di Tassi. Tre attivisti denunciati.
Corisca e il satiro è un'opera di Artemisia Gentileschi

Corisca e il satiro è un'opera di Artemisia Gentileschi - Fotogramma

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Quadri oscurati per “indegnità” dell’autore. È capitato a Genova dove "Bruciamo tutto", costola femminista di “Ultima generazione” movimento “di disobbedienza civile” già protagonista di azioni clamorose a difesa dell’ambiente ha coperto con dei pezzi neri di stoffa le tele del pittore Agostino Tassi, colpevole dello stupro di Artemisia Gentileschi, la grande artista del XVII secolo cui Palazzo Ducale ha dedicato la mostra “Artemisia Gentileschi, il coraggio e la passione”.
«Stiamo coprendo questo quadro perché non possiamo sopportare che i dipinti dello stupratore di Artemisia siano appesi accanto ai suoi. Siamo profondamente turbati dalla scelta di spettacolarizzare lo stupro. Abbiamo deciso di non danneggiare il quadro ma di oscurarlo, perché il messaggio è “non deve stare qua, non così, non in questo contesto”» ha detto una giovane attivista di Bruciamo Tutto. L'azione del movimento si è svolta stamani alle 11.30, nella sala che ospita tre quadri del Tassi. «Questa mostra non esplora l'opera di Artemisia in quanto artista, ma in quanto donna. Perché facciamo così fatica a dire che Artemisia era una grandissima artista, e se fosse un uomo ne parleremmo accanto a grandi maestri come Michelangelo e Raffaello?» ha detto un secondo attivista mentre srotolava uno striscione tra i visitatori della mostra. "Di fronte alla violenza della società - si legge in una nota del movimento - agiamo in maniera decisa e nonviolenta per ostacolare questo sistema che promuove la cultura dello stupro proprio in un contesto culturale". La Digos ha identificato i tre attivisti autori del gesto. Si tratta di due ragazzi e una ragazza tra i 25 e i 30 anni provenienti dalla Lombardia: per loro l’accusa è di imbrattamento. Il questore Silvia Burdese ha disposto anche il foglio di via dalla città. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico hanno effettuato i rilievi per accertare i danni. Già nei giorni scorsi la mostra su Artemisia aveva sollevato polemiche a causa della stanza dedicata alla violenza subita dall’artista. Sotto il profilo storico la vicenda fu al centro di un tumultuoso processo che si concluse con la condanna di Agostino Tassi, ritenuto colpevole anche di corruzione dei testimoni e la diffamazione di Orazio Gentileschi, padre di Artemisia
Tornando alla mostra, solidarietà a Palazzo Ducale è stata espressa dal governatore della Liguria,, Giovanni Toti: «Non è con gesti violenti e incivili che si combattono violenza e inciviltà. E questo vale anche per la violenza di genere. Anzi, forse in particolare per la violenza di genere - conclude Toti -. Un'opera e il luogo che le ospita non sono un tiro a segno ma rappresentano il lavoro, i sacrifici e l'impegno di tante persone». «Non posso che condannare il gesto di cui si sono resi protagonisti questi ragazzi - ha detto il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Beppe Costa -. Naturalmente non sono contrario all'espressione delle proprie opinioni, ma ritengo che vada fatto tenendo conto anche della libertà degli altri».

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