mercoledì 16 settembre 2009
Nella puntata sull’Abruzzo il Presidente del Consiglio torna ad accusare l’informazione: diffama l’Italia «Il governo De Gasperi non paragonabile al mio». Fini? I problemi sono soltanto suoi.
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«Siamo circondati da troppi farabutti in politica, stampa e tv». Ancora: «Dire in giro per il mondo che in Italia c’è un pericolo per la libertà di stampa significa diffamare l’Italia. È un atteggiamento delinquenziale». Sono alcune dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ospite ieri sera di «Porta a Porta», rispondendo alle domande di Bruno Vespa sulla questione sollevata dalle opposizioni sulla libertà di stampa. Nel corso del programma il premier è stato sollecitato a parlare anche dei rapporti difficili con Gianfranco Fini e ha affermato che l’attuale situazione «è stata evocata dal presidente della Camera», che ha definito «un professionista della politica». Lanciando la trasmissione nell’edizione serale del Tg1 Bruno Vespa lo aveva promesso: «Parleremo a tutto campo, anche delle polemiche di questi giorni». E dopo circa un’ora di trasmissione è partita la prima bordata sulle polemiche riguardanti l’informazione Rai.Il programma comincia in tono soft, parlando del post terremoto in Abruzzo e delle prime casette consegnate, e le prime risposte sono sui numeri. A introdurli è lo stesso Bruno Vespa che ricorda come il capogruppo dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha chiesto di non fare retorica ma di parlare solo di fatti concreti. Per il premier è una sorta di invito a nozze: «Siamo certi che entro la fine di settembre non ci sarà più una sola tendopoli aperta. Abbiamo già smontato un terzo delle tende. Ed entro la fine dell’anno circa trentamila persone entreranno nelle nuove case. Abbiamo tra l’altro fatto un sondaggio tra gli sfollati offrendo loro diverse possibilità. Ad esempio per chi abitava nei comuni più piccoli la possibilità di stare nei quartieri di villette. Hanno parlato di casette di legno ma sono vere e proprie ville. Oppure, per chi vuole andare in affitto, abbiamo proposto una sovvenzione di 600 euro al mese».Ma arriva presto l’ora delle bordate. Vespa provoca il premier sul suo strapotere nelle tv e nei mass media, che può provocare distorsioni. «È un’accusa infondata e comica e dire in giro per il mondo, così come fa l’internazionale della sinistra, che in Italia c’è un pericolo per la libertà di stampa: significa diffamare l’Italia. È un atteggiamento delinquenziale». Le distorsioni? «La Rai – è la replica – è l’unica azienda televisiva al mondo che attacca il governo. Annozero, Report, Ballarò e tutte le trasmissioni di seconda serata di Rai3 attaccano il presidente del Consiglio. La manifestazione della libertà di stampa che l’opposizione sta mettendo in campo (il riferimento è all’iniziativa indetta per sabato prossimo dalla Federazione nazionale della Stampa, ndr) è incomprensibile. Siamo circondato da troppi farabutti». Berlusconi ha negato di avere responsabilità sullo spostamento di «Porta a Porta» in prima serata e sulla cancellazione di «Ballarò», affermando anzi che voleva che «il programma di registrasse alle 5 e mezzo di pomeriggio, come da accordi» perché avrebbe «voluto assistere alla partita di Champions League e trepidare per il Milan».Poi si passa alla politica e alle tensioni nel Pdl. «Non ci sono problemi da parte mia. È una situazione che è stata evocata dal presidente della Camera – afferma Berlusconi –. Io non ho problemi riguardo al funzionamento del Pdl. Ci sono due concezioni diverse in campo: la mia vede nei partiti dei movimenti che devono essere presenti sul territorio e organizzarsi nei momenti elettorali. Per chi è professionista della politica come Fini, deve svolgere funzioni più allargate». Comunque, ha aggiunto, con «Fini ci sono stati fraintendimenti superabilissimi» e «tutte le volte che mi ha chiamato perché voleva discutere con me, sono andato...». Il premier è tornato anche sull’affermazione di pochi giorni fa, quando ha detto di essere il miglior premier da 150 anni. «Non ho sbagliato quando ho affermato che il mio governo è stato il migliore della storia d’Italia»: quanto fatto dai governi di Alcide De Gasperi, «un padre della patria che ha svolto un compito difficile, in politica interna non è paragonabile a quanto svolto dal mio governo, che in questi 15 mesi è stato il migliore di qualunque altro».
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