venerdì 27 aprile 2012
L’ex tesoriere della Lega ribadisce di aver sempre informato i vertici del partito. E sul caso Lega sarà sentito un pentito di ’ndrangheta.
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L'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, informava direttamente Umberto Bossi sulle spese "più significative" effettuate dai familiari del leader del Carroccio e pagate con i soldi del partito. Lo ha spiegato l'ex gestore della "cassa" della Lega durante l'interrogatorio di lunedì scorso davanti ai pm di Milano.

UN PENTITO DI 'NDRANGHETA CONVOCATO DAI PM di Nello Scavo Perfino un pentito di ’ndrangheta è stato convocato dai pm per sapere se nel giro malavitoso vi fossero notizie di contatti tra i clan ed esponenti della Lega.Domande rivolte ieri anche a Francesco Belsito. Qualche ora prima che partisse l’interrogatorio, però, l’ex tesoriere ha saputo che su ordine del "triumvirato" la Lega aveva appena depositato una querela milionaria, a proposito di alcune sue affermazioni circa l’esistenza di un presunto dossier da lui redatto "a carico" di Roberto Maroni.L’ex cassiere del Carroccio ieri era atteso a Milano dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. A quanto trapela Belsito avrebbe risposto a molte domande, respingendo l’accusa di aver consapevolmente fatto affari con uomini legati alla ’ndrangheta. Le operazioni finanziarie, come il fallito investimento di 4,5 milioni in Tanzania, sarebbero però avvenute dopo aver messo al corrente i vertici del partito. Affermazioni che andranno riscontrate.Oltre al tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, nell’indagine della Dda di Reggio Calabria sono indagati l’avvocato Bruno Mafrici, Romolo Girardelli, procacciatore di grandi affari e considerato vicino alla cosca dei De Stefano. Di lui potrebbe parlare Luigi Bonaventura, che è stato reggente dell’omonima cosca del Crotonese e che recentemente, come ha raccontato nel corso di un processo, è scampato ad un attentato mentre era, come è tuttora, nel programma di protezione. Da quanto si è appreso, Bonaventura potrebbe essere a conoscenza di elementi e particolari proprio relativi alla cosca De Stefano. La guerra del Carroccio, intanto, si svolge in campo aperto. Con la tesoreria del partito rimasta in ostaggio di Belsito. Il formale passaggio di consegne tra l’amministratore uscente e quello designato a succedergli, infatti, non è ancora avvenuto. Nei giorni scorsi ci sarebbe dovuto essere un incontro tra i legali della Lega e quelli di Belsito, ma questi avrebbe rimandato il faccia a faccia. Un inghippo non da poco. Per far partire compiutamente il lavoro della nuova amministrazione della Lega, però, serve un formale atto di "passaggio di consegne" tra la vecchia e la nuova tesoreria, cosa che non è ancora avvenuta anche se Belsito è stato già da giorni espulso dalla Lega.E come se non bastasse anche la procura di Firenze - dopo quelle di Napoli, Milano, Reggio Calabria, Genova, Bologna e Reggio Emilia – ha aperto un fascicolo sulla Lega toscana. L’indagine non è legata a quelle delle altre procure, ma punta a chiarire il contenuto di alcune dichiarazioni di un ex revisore dei conti del Carroccio fiorentino, Alessandro Pucci: «Ho fatto tutto il possibile – disse in un’intervista – per far chiarezza sui conti della Lega Nord in Toscana».

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