mercoledì 29 dicembre 2021
La piccola "Serenella", nata nell'agosto 2020, era stata trasferita da Kiev all'Italia lo scorso 11 novembre
La piccola "Serenella" in spalla a un poliziotto a Kiev

La piccola "Serenella" in spalla a un poliziotto a Kiev - Ansa

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Un poliziotto l'ha tenuta in braccio durante il viaggio verso l'Italia, l'11 novembre scorso, un poliziotto l'ha accolta in affidamento in attesa di essere adottata. La notizia che riguarda "Serenella", la bimba di un anno e mezzo, nata con maternità surrogata in Ucraina nell'agosto 2020 e lasciata dopo la nascita a una tata dalla coppia committente italiana, è stata data questa mattina dal prefetto Vittorio Rizzi, nel corso della conferenza di fine anno in cui è stato presentato il consuntivo delle tendenze della criminalità elaborato dal Servizio analisi criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

"La bambina nata in Ucraina con maternità surrogata e abbandonata lì dai genitori italiani e che qualche settimana fa è stata portata in Italia è stata data in affidamento a un poliziotto, in attesa di essere adottata", ha detto il vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza-Direttore Centrale della Polizia Criminale.

La piccola 'Serenella' intreccia involontariamente le dita

La piccola "Serenella" intreccia involontariamente le dita - Polizia di Stato

Il viaggio verso l'Italia la bambina l'aveva fatto in compagnia dell'ispettore Antonio Ricci, della pediatra della Croce Rossa Carolina Casini, di un agente di polizia e dell'infermiera volontaria Halina Landesberg.

«In 23 anni di carriera, sono sempre andato all’estero per stanare e riportare in Italia, in manette, boss mafiosi e pericolosi ricercati. Stavolta, invece, ho portato in braccio nel volo da Kiev a Milano una frugoletta, bella come il sole e tenerissima. Nel sonno, aveva l’indice e il medio di una manina incrociati, come per augurare a se stessa buona fortuna. L’ho cullata e le ho preparato la pappa. Io ho una bambina di 8 anni e sono allenato. Ma è stato commovente, non lo scorderò mai... ». Così aveva raccontato ad Avvenire l’ispettore di Polizia Antonio Ricci. QUI L'ARTICOLO

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