sabato 30 dicembre 2023
Verso la conferma della quarta estrazione del Lotto: doveva essere a tempo per la ricostruzione in Emilia-Romagna, potrebbe diventare strutturale. Costerà 3 miliardi ai cittadini e farà danni
Il Lotto per la ricostruzione non è solidarietà, ma accresce la ludopatia. Meglio sarebbe lavorare sul recupero della grande evasione fiscale e previdenziale

Il Lotto per la ricostruzione non è solidarietà, ma accresce la ludopatia. Meglio sarebbe lavorare sul recupero della grande evasione fiscale e previdenziale - Ansa

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Ci risiamo. Il governo torna a utilizzare l’azzardo per coprire nuove spese. In particolare per le emergenze. Facendo spendere di più gli italiani, che già nell’azzardo hanno buttato via nel 2022 ben 140 miliardi, una cifra destinata ad aumentare nel 2023. Non una novità, visto che quasi tutti i governi lo hanno fatto, ma quello di destra-centro si ripete appena 6 mesi dopo un primo provvedimento. Nel decreto milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri di giovedì è contenuta la proroga della quarta estrazione settimanale di Lotto, Superenalotto, 10eLotto, Simbolotto e SuperStar prevista dal decreto legge 1 giugno 2023, n. 61 per finanziare la ricostruzione dell’Emilia Romagna alluvionata.

Doveva durare fino al 31 dicembre 2023, ma come prevedibilissimo perché già accaduto nel passato, è arrivata la proroga per tutto il 2024, con una motivazione molto più ampia. Infatti, come si legge all’articolo 3 comma 8 del decreto milleproroghe, «le maggiori entrate derivanti sono destinate al Fondo per le emergenze nazionali», gestito dalla Protezione civile. Dunque non solo per l’alluvione emiliano romagnola, ma per altre future emergenze. Una giusta causa, ma facendola pagare ai cittadini, incentivando l’azzardo che danneggia sia i cittadini stessi, salute e portafoglio, che lo Stato costretto poi a curare i giocatori patologici. Gli ultimi dati disponibili, quelli del 2022, ci dicono che gli italiani in un anno sono arrivati a spendere nel Lotto e nelle altre tipologie circa 10 miliardi con tre estrazioni.

Se la quarta sarà totalmente aggiuntiva, il 2024 si porterà via altri 3 miliardi e lo Stato incasserà 600 milioni di tasse (il 20% su questi “giochi”). Potrebbe essere un po’ di meno se sulla quarta estrazione si spostasse una parte dei “giocatori” delle altre tre, ma sicuramente un vero affare. Non per i cittadini. Arriva così la dura reazione della Consulta nazionale Antiusura Giovanni Paolo II. «Il pretesto è di aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione, ma è evidente che il provvedimento sottende tutt’altro, che nulla ha di solidale nei confronti di un territorio tanto martoriato e che dovrebbe meritare un’attenzione più pertinente», denuncia il presidente Luciano Gualzetti. «Avrà come conseguenza il rafforzamento delle abitudini dei giocatori, soprattutto quelli fragili. Lo Stato rischia di confermare la connivenza nelle conseguenze sociali e sanitarie, oltre che economiche che l’azzardo produce».

L’elenco fatto da Gualzetti è drammatico. «Una parte significativa di coloro che giocano diventano patologici senza ritorno, e rischiando di indebitarsi e di accedere all’usura, trascinando nel vortice della disperazione e della povertà famiglie e amici. Anche l’Erario si impoverisce, le spese di cura per la dipendenza da azzardo superano di gran lunga le entrate garantite da questo settore commerciale». La denuncia è molto chiara. «L’azzardo specula sui più fragili psicologicamente ed economicamente. C’è bisogno di prendersi cura di queste persone, prevenendo la dipendenza dall’azzardo con nuovi legami sociali, un uso responsabile del denaro e percorsi efficaci di uscita dalla povertà. Mettendo al centro la persona con i suoi diritti inviolabili al lavoro, alla salute, alla libertà, alla legalità. L’azzardo va nella direzione opposta».

Oltretutto c’è il forte rischio che alla fine del 2024 la quarta estrazione diventi fissa. Non sarebbe una novità. Come si leggeva nell’analisi tecnico normativa che accompagnava il decreto di giugno, «già in passato e, precisamente, con il decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, si è fatto ricorso ad un aumento dell’offerta di gioco per destinare le maggiori entrate erariali a finalità solidaristiche». Allora si aumentarono Slot e Vlt. Dovevano finanziare la ricostruzione in Abruzzo, ma sono rimaste per sempre, facendo buttare via agli italiani centinaia di miliardi. Certo non a favore dei terremotati. Ora si ripete con la scusa degli alluvionati.




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