mercoledì 29 aprile 2020
Una nuova determinazione del direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli corregge la riapertura decisa il 23 aprile. Nei tabaccai macchinette ancora spente e niente puntate su eventi sportivj
Azzardo marcia indietro, niente slot e scommesse

Foto d'archivio, Ansa

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Parziale, ma importante marcia indietro sulla riapertura dell'azzardo. Niente ripresa delle slot nei tabaccai e neanche le scommesse su eventi sportivi negli stessi esercizi commerciali e in quelli per i quali è stata autorizzata la riapertura. Cioè quelli che ospitano corner e punti scommessa, come gli internet point. Lo stabilisce una determinazione del direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna che porta la data del 29 aprile. Il documento va a corregge la determinazione del 23 aprile che aveva deciso la riapertura graduale dell'azzardo nelle tabaccherie.

In un comunicato si legge che "a parziale modifica della determinazione direttoriale n. 125127/RU del 23 aprile 2020, in data odierna è stata emanata una nuova determinazione direttoriale che prevede l’impossibilità di riapertura della raccolta presso esercizi per i quali non vige obbligo di chiusura, delle scommesse su eventi sportivi e non sportivi, ivi compresi quelli simulati e della raccolta tramite dispositivi elettronici del tipo “slot machines ”, inizialmente prevista per l’11 maggio p.v. e la possibilità di raccolta solo in modalità online per le scommesse che implicano una certificazione da parte di personale dell’Agenzia".

Restano confermate le riaperture delle altre modalità come Lotto e Superenalotto, ma la frenata c'è e soprattutto riguarda quelle più pericolose, come slot e scommesse, per le quali oltretutto sarebbe stato molto difficile evitare assembramenti nelle tabaccherie, visto che si tratta di "giochi" che possono avere lunghe durate. Inoltre, come sottolinea la determinazione, il Dpcm del 26 aprile ha "inibito ogni attività" di sale slot e sale scommesse, e quindi era necessario "allineare" le decisioni dell'Agenzia con quelle del Governo.

Una decisione che sana un'evidente contraddizione tra chiusura confermata almeno fino al 18 maggio delle sale slot e vlt e la riaccensione dall'11 maggio delle 60mila "macchinette" nelle tabaccherie (per le centinaia di migliaia nei bar non ci sono ancora ipotesi). E sulla decisione hanno sicuramente influito, come denunciato da Avvenire, le file che si sono formate fin dal primo giorno di ripresa dell'azzardo. E ancora senza slot e scommesse. Un vero rischio per l'emergenza Covid-19. Così Minenna, dopo aver informato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha modificato la decisioni di sei giorni fa. Nella determinazione del direttore dell'Agenzia, si legge, infatti, che dall'articolo 1, lettera i) del Dpcm del 26 aprile, "si rileva che, in relazione alle “sale giochi, sale scommesse e sale bingo”, oltre all’obbligo di chiusura è puntualmente inibita “ogni attività”". Dunque, prosegue la determinazione, "la scelta governativa impone di rivedere parzialmente il piano di graduale ripresa delle attività “tipiche” delle sale menzionate, che si possono svolgere anche presso esercizi per i quali non vige obbligo di chiusura, nel rispetto delle misure di contenimento previste".

Quindi niente slot e scommesse. Mentre, conclude Minenna, viene confermato "il piano già programmato solo per i giochi “riaperti” a far data dal 27 aprile (“10&Lotto”, “Millionday”, “Winforlife” e “Winforlife Vincicasa”) ed a far data dal 4 maggio la ripresa della raccolta dei giochi “SuperEnalotto”, “Superstar”, “Sivincetutto SuperEnalotto”, “Eurojackpot”, “Lotto tradizionale”, nonché delle scommesse online che implicano una certificazione da parte di personale dell’Agenzia". Restano, mai interrotti, i Gratta&Vinci (ma alcuni sindaci come quello di Bergamo li hanno vietati) e le scommesse online. Ma la conferma del blocco di slot e scommesse "fisiche" è certamente un provvedimento importante che colpisce le modalità più "ricche" ma anche più a rischio azzardopatia. E risponde, almeno in parte, agli appelli lanciati nei giorni scorsi dalle associazioni impegnate sul fronte del contrasto al grande affare dell'azzardo. E che chiedevano proprio di sospendere la riapertura.

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