venerdì 6 marzo 2020
La Regione Lombardia ha deciso lo stop di «tutta l’attività ambulatoriale non urgente»: l’assessore al Welfare Gallera ha spiegato che questa è una delle nuove misure presa per recuperare personale
Ambulatori chiusi in Lombardia per recuperare medici

Ansa

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La Regione Lombardia ha deciso lo stop di «tutta l’attività ambulatoriale non urgente»: l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha spiegato che questa è una delle nuove misure presa per recuperare personale da utilizzare nei reparti di terapia intensiva e pneumologia. Una misura che segue quella dello stop al 70% degli interventi programmati.
Lo stop varrà per tutta la regione e sarà operativa già da lunedì «per un paio di mesi, o comunque finché dura l’emergenza. Stiamo aspettando il provvedimento del governo che ci autorizza», ha concluso Gallera.
Intanto, la Regione accelera sul reclutamento di medici e infermieri, raccogliendo anche la disponibilità chi è già in pensione e delle Ong. «Non sono state registrate criticità nei nostri ospedali, anche quelli della Lombardia che sono oberati di lavoro ed è in atto quel piano di potenziamento delle terapie intensive e delle attrezzature», ha rassicurato il commissario all’emergenza sanitaria, Angelo Borrelli. Gallera ha parlato della possibilità di allargare la zona rossa ad alcuni paesi della Bergamasca e in particolare ad Alzano lombardo, in cui si è registrata un’impennata di casi positivi; si è in attesa delle valutazioni del governo, che dovrebbero arrivare oggi. Mentre la situazione nel Bresciano, a Orzinuovi, secondo il governo regionale, è sotto controllo. Su Milano non ci sono ad oggi criticità, anche se ieri il sindaco di Bresso Simone Cairo ha precisato di essere in contatto con le autorità e che in città «l’Ats ci ha comunicato che risultano 16 nostri concittadini positivi al virus» invitando i più anziani a stare a casa e a limitare la socialità.
Poi l’avviso del vicepresidente Fabrizio Sala: «I cittadini devono rispettare le disposizioni. Per esempio non creando micro asili a casa».
E intanto, il contagio da Sars-Cov-2 ha mandato in tilt anche due luoghi simboli di Milano: la Scala e il Palazzo di Giustizia. Per entrambi infatti è scattata la chiusura temporanea e nel caso del Tribunale la bonifica di uffici e spazi, che si svolgeranno da oggi a domenica, dopo che è stato trovato positivo un terzo magistrato. Lo Scaligero invece ha annullato tutti gli appuntamenti in cartellone fino al 3 aprile. La stretta sulla socialità delle persone di queste ultime cose per meglio contrastare la diffusione del contagio sta causando non pochi problemi non solo alle attività lavorative più tradizionale, ma soprattutto al mondo della cultura tanto che ieri mattina Fondazione Cariplo approvando 27 nuovi progetti per sostenere iniziative culturali che promuovano partecipazione, innovazione e coesione sociale, per un totale di 3,1 milioni di euro.
«In questi giorni di grande sfida, ricevo messaggi di sostegno e incoraggiamento da tutto il mondo – ha rassicurato il sindaco Beppe Sala –. Milano ha molti amici internazionali. Grazie!». «Facciamo tutto il possibile per difendere la salute globale, con misure coraggiose, non smettiamo di lavorare per il futuro – ha concluso il primo cittadino rivolgendosi a chi viene visitare la città per affari o turismo –. Per questo non vediamo l’ora di tornare a darvi il benvenuto nella nostra città, con la nostra calda ospitalità, il gusto contemporaneo, la cultura, il design, il cibo e la nostra personalità: Milano non si ferma!».

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