sabato 8 agosto 2020
In un piccolo comune del Molise, Castellino del Biferno, ecco una nuova moneta per rilanciare l'economia locale e la natalità, guardando al Regno delle Due Sicilie
Non euro ma scudi. Il sindaco di Castellino del Biferno riempie il salvadanaio dei nuovi nati

Non euro ma scudi. Il sindaco di Castellino del Biferno riempie il salvadanaio dei nuovi nati - Pixabay

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Uno scudo al giorno nel salvadanaio, con pazienza. E, dopo 5 anni, ecco la “dote del sindaco”. Castellino del Biferno – suggestivo borgo di 500 abitanti, peraltro conosciuto come «il paese che si muove» a causa degli smottamenti che interessano il cocuzzolo di tufo su cui sorge dall’anno Mille – gode di bellezze del paesaggio, di un’oasi naturalistica e persino del «parco geobotanico multiaromatico» (sic). Ma al suo primo cittadino Enrico Fratangelo evidentemente non bastava: vuoi mettere sfoggiare anche una moneta propria?

Così Fratangelo (sindaco «con simpatie neoborboniche», precisa a scanso d’equivoci già il sito istituzionale), anche per rammentare che la cittadina a 25 chilometri da Campobasso illo tempore fu probabile sede di un duca e richiamando un decreto del 1831 del “Re Bomba” Ferdinando II di Borbone, il 17 aprile scorso ha lanciato la “Moneta comunale ducato”. Tagli in metallo da 50 centesimi, 1 e 2 ducati e banconote da 20 e 50, che comunque – con buona pace delle simpatie pre-unitarie – sono stampate in «carta plastificata lavabile» per non prestare fianco ai germi del Covid.

Già, perché l’iniziativa sarebbe (anche) legata al virus: il sindaco infatti ha pensato il nuovo conio per andare incontro alle famiglie meno abbienti del paese; invece di distribuire contributi “a pioggia”, i servizi sociali del Comune assegnano ducati che possono essere spesi solo nei negozi convenzionati della cittadina; e così si assesta una spintarella pure all’economia locale. I commercianti poi si recano all’apposito «Sportello ducati» in municipio a cambiare le monete in euro “alla pari” – e sorvoliamo pure sul fatto che “alla pari” sono sul serio, dato che i 6.000 spiccioli emessi finora sono costati alle casse comunali oltre 5mila euro per il conio in un ditta specializzata.

Non solo: al fine di incentivare la natalità e contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi, la fervida inventiva dell’amministrazione bifernina ha varato nei giorni scorsi un salvadanaio destinato ai minori fino a 5 anni, stabilendo di destinare due euro – pardon: ducati – al giorno a quelli da 0 a 2 anni e uno pro die nella fascia 2-5 anni.

Un ipotetico neonato castellinese (“citlill” nell’accezione locale) che abbia visto la luce il 1° agosto – data d’inizio della provvigione comunale – nell’estate del 2025 potrebbe dunque ritrovarsi nel grembiulino della prima elementare il rispettabile gruzzoletto di 2.555 ducati; che magari potrebbe pure incrementare, cedendo le monete ai numerosi collezionisti (e nostalgici delle Due Sicilie...) che già assediano il Comune molisano per assicurarsi qualche pezzo.

Eletto con la lista civica «Movimento insorgente», Fratangelo peraltro non sembra aver intenzione di fermarsi nel suo progetto tra il risorgimental-revisionista e il social-sussidiario: prevede infatti di varare anche i bond sudisti («Sud ribelle» sta scritto sulle banconote), i quali nelle intenzioni dovrebbero coprire i mutui contratti dagli imprenditori che decidessero di impiantarsi nel Comune del «Florido e Pacifico ex Regno di Napoli», dove vivevano «Patrioti chiamati Briganti».

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