martedì 18 giugno 2019
Oltre duemila persone per le esequie del regista, accolto da applausi e dal ricordo commosso dell'arcivescovo Betori: «Mi accolse ai piedi dell'immagine di Maria. Un orgoglio per tutti»
Il feretro di Franco Zeffirelli all'uscita del Duomo di Firenze, tra gli applausi

Il feretro di Franco Zeffirelli all'uscita del Duomo di Firenze, tra gli applausi

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Oltre 2mila persone, raccolte in un silenzio rotto solo dagli applausi, per quello che è stato «un protagonista universale dell'arte» della cui esistenza la Chiesa, oltre che la città e il Paese intero, «è grata». Firenze si ferma per i funerali di Franco Zeffirelli, celebrati in Duomo. La funzione, iniziata alle 11, è celebrata dal cardinale Giuseppe Betori, che per il regista ha espresso parole commosse di ricordo.

«Ognuno ha i suoi ricordi: uno lo ha anche chi vi parla, che non può dimenticare che il giorno in cui giunse vescovo in questa città trovò Franco Zeffirelli ad accoglierlo ai piedi dell'immagine di Maria cara a tutti i fiorentini, quella della Ss.ma Annunziata» ha detto Betori nell'omelia. «So che nel giorno del mio ingresso - ha proseguito Betori - egli volle a tutti i costi avere la possibilità di dirmi
benvenuto in questa sua città che stava per diventare anche la mia, e questo avvenne sotto lo sguardo di Maria, immagine di quella maternità che a lui era stata troppo presto negata. Per me fu un segno che Firenze mi avrebbe voluto bene, nella sua Madre e nei suoi figli, di cui quell'uomo, così illustre e famoso nel mondo, si faceva interprete».

Ancora: «Solo chi è o diventa davvero fiorentino può comprendere la grazia e il tormento di essere impregnato della storia grande e del carattere complesso di questa città - ha detto ancora Betori, sottolineando che «al Signore Gesù Franco Zeffirelli consegna anche la sua radicata fiorentinità». Tutto questo, ha osservato Betori, «il maestro ha espresso in una vita che ha portato lui e le sue opere in tutti gli angoli del mondo, ma in cui egli si è sempre sentito figlio di questa città, ne è stato testimone del suo volto più bello e glorioso, quello rinascimentale. Per questo la città, anche accogliendolo per l'ultimo suo saluto nella sua cattedrale, oggi gli manifesta gratitudine, orgogliosa di lui».

Le esequie sono terminate con un lungo applauso e con le note di "Dolce sentire", il canto tratto dal suo film "Fratello sole, sorella luna" su San Francesco. Presenti il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, Gianni Letta e il sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi; il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi, con il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, e il sindaco Dario Nardella. Insieme ai figli del regista, Pippo e Luciano, le gemelle Alice ed Ellen Kessler, da sempre legate da grande amicizia a Franco Zeffirelli. Presente infine, in rappresentanza dell'Acf Fiorentina, il braccio destro di Rocco Commisso, Joe Barone.

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