martedì 24 marzo 2020
Emergency gestirà la terapia intensiva nell'ospedale realizzato nel capoluogo orobico dagli alpini
Vanno avanti i lavori alla Fiera di Bergamo dove gli alpini stanno realizzando un ospedale con diversi letti per terapia intensiva e sub-intensiva, che saranno gestiti da Emergency

Vanno avanti i lavori alla Fiera di Bergamo dove gli alpini stanno realizzando un ospedale con diversi letti per terapia intensiva e sub-intensiva, che saranno gestiti da Emergency - Fotogramma

COMMENTA E CONDIVIDI

Torna a salire il numero dei morti per coronavirus in Italia. Sono complessivamente 6.820 le vittime, con un aumento rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono morte 743 persone. Lunedì erano state 601. Il dato è stato reso noto dal capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli.

Nel complesso sono 69.176 i casi totali di contagio da coronavirus in Italia, di cui 54.030 attualmente positivi, 8.326 i guariti. Quindi aumentano anche i contagi: si registrano in un giorno 5.249 casi in più, contro i 4.789 di ieri. Sui nuovi positivi l'incremento è di 3.612, contro i 3.780 di ieri: è il terzo giorno consecutivo in cui i nuovi positivi aumentano di meno del giorno precedente. In un giorno, poi, raddoppiano i guariti, passando da +408 a +894. I ricoverati con sintomi sono 21.937 (+1.245 su ieri), quelli in terapia intensiva 3.396 (+192), mentre sono in isolamento domiciliare 28.697 persone (+2.175).

Della Lombardia qualche dato positivo. E Milano resiste

Le persone positive al coronavirus in Lombardia ha raggiunto il totale di 30.703 unità, 1.942 casi in più rispetto a ieri. Lo ha detto l'assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, durante una diretta Facebook. I morti sono 4.178 con 402 decessi in più rispetto a ieri. Rispetto al picco di sabato scorso, 546 mrti, il dato è positivo, ma c'è un aumento delle vittime rispetto a domenica (361) e ieri lunedì (320). Invece i guariti dall'inizio dell'emergenza coronavirus sono stati 6.657, con 600 persone che sono state dimesse nelle ultime 24 ore.

Un dato positivo: in Lombardia ci sono stati solo 11 nuovi accessi in terapia intensiva: è il dato migliore tra quelli resi noti dall'assessore Gallera, che ha spiegato che il totale di posti occupati in terapia intensiva è di 1.194. "A febbraio avevamo 724 posti in terapia intensiva, ora sono 1.500 in totale nella nostra regione e ne apriremo presto altri",

A Bergamo all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo e nei presidi ospedalieri di Bergamo est c'è una "pressione importante" per i pazienti covid-19, ma in "tutti e due gli ospedali per il terzo giorno consecutivo, altro dato positivo, c'è una lieve diminuzione. Questo è dato che fa tirare un respiro agli operatori e ci fa ben sperare", ha notato Gallera.

E se a Codogno i nuovi contagi sono zero, preoccupa l'aumento dei contagi a Milano provincia, seconda per numero di contagi ieri: 375, che portano il numero dei positivi a 5.701. Ancora in testa per i contagi Brescia dove i casi sono ora 6.298, con una crescita di 393. L'aumento milanese è stato superiore a quello nella provincia di Bergamo dove ieri sono registrati 257 nuovi casi per un totale di 6.728 persone con Covid-19. Aumento di 324 casi anche a Monza con 1.454 malati.

A Milano città i contagiati sono 2.297 con un incremento di 121 che, considerata la paura di una "crescita esponenziale" dimostra invece un freno. In città i controlli da parte delle forze dell'ordine in questi giorni sono stati decisamente intensificati, sia di giorno che di notte. E la popolazione nel complesso ha recepito la necessità di evitare contatti e di stare a casa.


Colpiti anche i giovani, a Bergamo 1.800 trentenni malati

Da Bergamo arriva la prova provata che il coronavirus colpisce anche i giovani in buona salute. Qui sono almeno 1.800 i pazienti trentenni con polmonite da Covid-19. Il dato viene riferito dai medici della Federazione medici di famiglia (Fimmg) Lombardia. "La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata", spiega Paola Pedrini, segretaria Fimmg (medici di famiglia) della Lombardia, "qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati di polmonite da Covid".

A Bergamo e Brescia c'è, inoltre, carenza di ossigeno per i pazienti con Covid-19, che vanno seguiti a casa. A segnalarlo è ancora Paola Pedrini, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) della Lombardia. "Visto il numero altissimo di contagiati in quelle zone, l'ossigeno è andato in esaurimento per quelle persone contagiate che hanno la polmonite
bilaterale e si trovano nel loro domicilio con l'assistenza dell'ossigeno", rileva Pedrini, che però aggiunge: "Da oggi però la situazione dovrebbe migliorare in quanto prima le attese per avere l'ossigeno erano di 72 ore, adesso stiamo arrivando alle sole 24 ore", grazie un potenziamento delle forniture.

Intanto a Bergamo c'à difficoltà a reperire le bare e stamani i camion dell'esercito sono tornati in provincia di Bergamo, a Ponte San Pietro per l'esattezza, per trasferire 33 salme destinate alla cremazione nel forno di Bologna.

Emergency gestirà la terapia intensiva realizzata dagli alpini a Bergamo

Sarà Emergency a gestire direttamente il reparto di Terapia intensiva e sub-intensiva nel nuovo ospedale che gli alpini stanno realizzando alla Fiera di Bergamo e che dovrebbe essere operativo la prossima settimana. Il team di Emergency sarà composto da circa 20 persone tra medici, infermieri, fisioterapisti e logisti: "Stiamo mettendo in campo le nostre esperienze maturate in Sierra Leone durante l'epidemia di Ebola - spiega Rossella Miccio, presidente di Emergency -. Per farlo abbiamo richiamato alcuni colleghi che lavoravano all'estero: stiamo cercando di fare la nostra parte in un momento così delicato per l'Italia".

A Bergamo andranno anche 30 medici russi inizialmente destinati a Sondalo. La loro destinazione sarà l'ospedalePapa Giovanni di Bergamo, un presidio che ha grandi sofferenze. Lo ha spiegato l'assessore regionale lombardo Gallera.

Personale sanitario: contagi in aumento. Altri medici morti

Continua a salire il numero di camici bianchi in prima linea che rimangono contagiati dal coronavirus. A ieri sera, data dell'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità, si registravano 5.211 operatori sanitari contagiati, tra medici, infermieri, farmacisti: oltre l'8% del totale dei casi positivi in Italia.

E si allunga purtroppo anche la lista dei medici morti: sul portale della federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) da giorni listato a lutto, si aggiorna quotidianamente l'elenco dei colleghi che hanno pagato con la vita il loro impegno. A oggi si contano 25 decessi Solo ieri altre due vittime: Manfredo Squeri, responsabile del reparto di Medicina nella Casa di Cura Piccole Figlie di Parma convenzionata con SSN, e Rosario Lupo, medico legale di Bergamo. "Riporteremo i loro nomi qui, sul Portale Fnomceo - si legge - che resterà listato a lutto in loro memoria, in un triste elenco che verrà via via aggiornato. Un monito, una lezione per tutti". E oggi un altro medico è morto a Chiavenna, in Valtellina (Lombardia): Domenico De Gilio, medico di famiglia.

Malati dell'Alto Adige traferiti in Austria

Cinque pazienti affetti da coronavirus saranno trasferiti in Tirolo, in Austria. Tre pazienti saranno ricoverati in terapia intensiva a Lienz e due nella clinica universitaria di Innsbruck. L'annuncio è stato fatto in una conferenza stampa congiunta dai governatori Arno Kompatscher (Alto Adige) e Guenther Platter (Tirolo). Il land Tirolo ha attualmente una maggiore disponibilità di letti in terapia intensiva. L'Alto Adige cederà invece al Tirolo una parte del materiale protettivo, appena ricevuto dalla Cina.

Tentatava di esportare dispositivi di ventilazione, denunciato. Sequestrato il carico

Oltre 1.100 dispositivi di ventilazione prodotti in Italia, utilizzati in terapia intensiva per i pazienti in condizioni critiche, sono sequestrati all'interno di un mezzopesante che, nel porto di Ancona, era in procinto di imbarcarsi per la Grecia. L'operazione è stata condotta dal personale della guardia di finanza in collaborazione con i funzionari dell'Agenzia delle dogane e monopoli, nell'ambito dei controlli del rispetto dell'ordinanza della protezione civile nazionale, che vieta alle imprese di vendere all'estero
dispositivi medici. Il rappresentante legale della ditta produttrice, che ha sede nella provincia di Milano è stato denunciato.

Requisite in Campania 170.000 mascherine

Primo caso in Campania di mascherine requisite. I finanzieri di Napoli hanno intercettato una partita di dispositivi di protezione individuale, di origine cinese, 170mila mascherine a uso chirurgico con marcatura CE, destinate a una società operante in Campania. Tenuto conto di quanto disposto dal Commissario Straordinario Covid-19, dopo il provvedimento di requisizione, ai sensi dell'articolo 6 e 122 del dl 18 del 17 marzo scorso, le mascherine saranno consegnate alla Protezione Civile.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: