giovedì 27 ottobre 2016
Il presidente della Federcalcio tira diritto e non ascolta le critiche che arrivano dal mondo del pallone sull'intesa con la multinazionale del gioco d'azzardo come sponsor
Campagna azzurro vergogna: no a Intralot, gioco d'azzardo, sponsor della nazionale di calcio

Campagna azzurro vergogna: no a Intralot, gioco d'azzardo, sponsor della nazionale di calcio

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Tornare sui nostri passi? Neanche per sogno. Carlo Tavecchio ribadisce di non avere alcuna intenzione di di dar retta ai tanti, nel mondo del calcio, dell’associazionismo e della politica, che gli stanno chiedendo di annullare l’accordo con Intralot, rompendo l’infausto connubio tra calcio e azzardo.

«Un passo indietro riguardo a Intralot? No, siamo tranquilli e sereni, perché credo che abbiamo fatto delle cose regolari e nella legge», replica Tavecchio, anche se nessuno ha mai accusato l’accordo di essere fuorilegge, semmai di essere inopportuno, in contraddizione con i valori portanti dello sport e del calcio; e a questo Tavecchio continua a non rispondere.

Tiene duro il presidente della Federcalcio e si chiama fuori il presidente del Coni: «La materia non è di nostra competenza – allarga le braccia Giovanni Malagò – e la Federazione ha facoltà, diritto e dovere di gestire questa situazione».

Ironia della giornata di ieri, Tavecchio ha parlato in occasione della presentazione del report "Il conto economico del calcio italiano" alla Camera dei deputati, affermando tra l’altro che «il calcio è uno straordinario strumento di aggregazione sociale, secondo soltanto alla scuola». Appunto.

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