lunedì 6 gennaio 2014
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In principio era l’antenna. Poi è arrivata la parabola. Adesso tocca a Internet fare da «pinnacolo» per ricevere la tv. L’Italia si immerge nella televisione via web da guardare non solo nel salotto di casa, ma anche in metropolitana o in treno. Potere di computer, smart tv, telefonini e tablet che stanno cambiando l’approccio al piccolo schermo.Nessun addio alla tv tradizionale, comunque. Anzi, nella Penisola si allarga la platea televisiva grazie anche al digitale terrestre. Però viene riscritto lo stile di rapportarsi alla televisione: basta con i palinsesti confezionati; meglio costruirsi una programmazione su misura attraverso la Rete. Lo certifica il Censis nei suoi ultimi rapporti. Se quasi tutti gli italiani accendono il televisore (il 97,4%), si rafforzano al tempo stesso i nuovi «canali»: nell’ultimo anno sono crescite del 3,1% la web tv e del 4,3% la tv mobile. Dati che si impennano tra i giovani: il 49,4% degli under 30 segue la televisione su Internet e l’8,3% sui cellulari. Non solo. Secondo l’istituto di ricerca, un quarto del Paese ha ormai l’abitudine di guardare i programmi dai siti delle emittenti e quasi la metà delle famiglie li cerca su YouTube. Alla nuova tendenza si adeguano i grandi network e i marchi dell’elettronica. La Rai ha appena lanciato il portale dell’informazione Rainews.it che affianca i tg. Una proposta che va a braccetto con Rai.tv, il sito che porta il servizio pubblico sui computer e sul palmo della mano. L’app per cellulari e tablet è stata scaricata da quattro milioni di italiani. Così è sufficiente un clic per seguire in diretta i palinsesti Rai. E con Rai Replay è possibile vedere quanto è andato in onda: l’ultimo marchio a entrarci è Rai YoYo. Risultato? Lo scorso mese sono state visitate 80 milioni di pagine su Rai.tv. «E presto rinnoveremo l’offerta», annuncia l’amministratore delegato di Rainet, Pietro Gaffuri.La società del Biscione ha scommesso su Videomediaset, una sorta di Internet tv del giorno dopo. Negli ultimi trenta giorni sono stati rivisti 70 milioni di video, ossia due milioni di filmati al giorno. Sul fronte della paytv c’è Premium Play che via web offre agli abbonati 3mila film e i 400 programmi. Ultimo nato a Cologno Monzese è Infinity, la galleria streaming di pellicole e trasmissioni che ha debuttato l’11 dicembre e che con 9,99 euro al mese permette di crearsi una scaletta domestica. Nella prima settimana il sito ha registrato otto iscrizioni al minuto.Anche Sky guarda all’integrazione: in questo caso, fra parabola e Rete. Da pochi giorni compare sugli schermi il tasto Restart che, attraverso il videoregistratore My Sky Hd connesso a Internet, consente di far ripartire un film mentre va in onda. Una novità che arriva sulla scia di Sky on demand: il servizio, che mette a disposizione 2500 titoli, sfiora il milione di utenti con 50 milioni di titoli già scaricati. Intanto a marzo è prevista la risposta a Infinity con il progetto River che dovrebbe fornire anche contenuti sportivi.Fratelli più longevi sono Cubovision, la videoteca digitale di Telecom che con 4,90 euro al mese offre 5mila proposte on demand insieme con l’ultima settimana di programmi Rai, La7 e Mtv, e Mubi che con la stessa cifra fa accedere a 30 nuovi film al mese. Il tutto in attesa che in Italia sbarchi Netflix, la tv on line che spopola sul mercato americano e nordeuropeo con 38 milioni di utenti. Il gigante Usa, che ha dato il via a un modello di televisione senza decoder e contratto, sta conquistando il continente e, dopo Francia e Germania, l’obiettivo potrebbe essere proprio la Penisola.Certo, la tv ibrida trova una testa di ponte nelle smart tv, gli apparecchi "intelligenti" che si collegano a Internet. Un’indagine voluta dalla Samsung attesta che il 90% degli italiani non acquisterebbe più una "vecchia" tv. Meglio un televisore in Rete che diventa «porta di accesso a un mondo di possibilità», sostiene la metà delle famiglie. E nei prossimi cinque anni saranno cinque milioni i possessori di smart tv nel Paese.In fondo piace che sugli schermi compaia l’interfaccia per acquistare un film oppure per cercare sul web il programma preferito. E il televisore diventa sempre più «social» con i collegamenti a YouTube, Skype o Facebook, ma anche con le app – simili a quelle per i cellulari – da usare in poltrona. La Rai ha introdotto la sua «icona» sulle tv Samsung da poche settimane. E, secondo viale Mazzini, l’esperimento è più che riuscito.
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