sabato 2 agosto 2014
​Si allarga sempre più l'opposizione alla candidatura di Tavecchio alla presidenza, dopo l'infelice frase sui giocatori che mangiavano le banane prima di giocare nel nostro campionato. Crescono le possibilità del "giovane" Albertini. La Serie A si spacca.
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Caso Tavecchio e leadership del calcio italiano. Una domenica di tregua apparente tra chi mantiene le posizioni, chi si defila e chi medita, in attesa di una settimana che sarà decisiva sulla strada che porterà all'elezione del nuovo presidente della Federcalcio. E che vede anche la Serie A spaccata in due. A nove giorni dall'11 agosto, data dell'assemblea elettiva della Figc, continua il rimescolamento delle carte fra sostenitori e oppositori di Carlo Tavecchio, il grande favorito alla poltrona del dimissionario Giancarlo Abete, catapultato sulla graticola mediatica dall'ormai arcinota frase a sfondo razzista sui calciatori neri "mangiatori di banane". Dall'altra parte della barricata, sostenuto da allenatori e calciatori e da parte di coloro che hanno preso le distanze dal numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, c'è Demetrio Albertini che, dato per sconfitto in partenza, comincia a sentire odore di rimonta. Una rimonta, quella dell'ex centrocampista del Milan, diventata non più impossibile anche per la continua emorragia di voti sul nome di Tavecchio che ha portato ad una Serie A praticamente spaccata in due. Ultimo club ad aggiungersi al trenino 'No Tav', guidato da Juventus e Roma, è il neopromosso Empoli che in una nota ufficiale ha ritirato il sostegno al numero uno della Lega Nazionale Dilettanti: "Ritengo sia giusto - afferma il presidente dei toscani Fabrizio Corsi - non appoggiare più la candidatura di Tavecchio, a presidente federale". A dar forza alla rincorsa di Albertini anche le parole del presidente dell'Aic, Damiano Tommasi: "Il nostro gruppo è rimasto compatto, anzi si sono aggiunti altri e la situazione è cambiata a nostro favore. Lo scenario è ora più favorevole a Demetrio. L'ipotesi Tommasi vice-presidente della Figc?: "non c'è nessuna ipotesi che io possa diventare vice-presidente della Figc, non so chi l'abbia ipotizzato, noi abbiamo il nostro candidato per la presidenza. Sarà una settimana particolare e noi siamo convinti che Albertini possa essere il presidente migliore". A prendere invece con forza le difese del presidente della Lnd è una vera icona del calcio italiano, Gigi Riva secondo cui "una cosa è certa, Carlo Tavecchio non è razzista anzi - assicura 'Rombo di Tuono' - è un buono. Sta pagando con un linciaggio mediatico una frase infelice, che voleva essere una battuta". E sul fronte della maggioranza che resiste sul nome di Tavecchio alla presidenza della Figc, a guidare le fila sono sempre il Milan con Galliani e la Lazio di Lotito forti dei numeri e del sostegno di Serie B e Lega Pro. Ex Serie C che si riunirà lunedì prossimo a Firenze e che dopo le ultime dichiarazioni del numero 1 della Lega Pro, Mario Macalli, oltre che dell'elezione dei due consiglieri federali e della nomina dei componenti del Direttivo, sarà chiamata a ribadire la sua posizione in vista di una settimana cruciale per il governo del calcio del Bel Paese e del giorno della grande decisione per la Figc.
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