giovedì 3 dicembre 2015
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Era il 2008 e Jason Buckley, philosophy man, guru inglese della filosofia per bambini, abbreviata “P4C” (“Philosophy for children”), lavorava in una scuola di alunni difficili sull’isola di Canvey a est di Londra. «Guardavo un mio collega insegnare la “P4C” e sono rimasto a bocca aperta. Era un’isoletta di conversazione intelligente nel mezzo del caos». Jason, che ha trasformato questa disciplina nella sua ditta personale ( www.thephilosophyman. com), oggi invia il suo bollettino a tredicimila tra presidi e insegnanti in novantuno Paesi del mondo. Ogni giorno decine di scuole lo chiamano e sono duemila le insegnanti che hanno seguito le sue lezioni e tremila i bambini e i ragazzi che ha istruito fino a oggi dai tre ai diciotto anni. Per cominciare le sue lezioni usa storie inventate da lui come 'L’insegnante più giusta di tutte', su quella maestra che tratta gli scolari letteralmente tutti allo stesso modo, dando gli stessi voti a tutti, le stesse punizioni, dedicando esattamente lo stesso tempo a ciascuno di loro. «L’aspirazione positiva a trattare tutti con giustizia – spiega Jason – viene portata all’estremo e ridicolizzata per illustrare come giustizia e uguaglianza possono venire interpretate troppo letteralmente ed esagerate. I bambini, partendo da questa storia, formulano, poi, le loro domande. 'Puoi essere troppo giusto?', 'Essere giusto ed essere onesto è la stessa cosa?'». «Presento problemi filosofici classici oppure comincio con disegni, un video o una favola – continua philosophy man –. È cruciale, per questo modo di lavorare, che l’insegnante non abbia una soluzione, ma che aiuti gli alunni a pensare da soli formulando domande e risposte». Uno studio condotto dall’'Education Endowment Foundation' ha dimostrato che la 'P4C' migliora i risultati scolastici, in matematica e inglese, soprattutto dei bambini che hanno bisogni educativi speciali e soffrono di autismo. «Spesso le insegnanti mi dicono: 'Durante la tua lezione ha parlato lo scolaro che di solito sta zitto'. I bambini di famiglie povere soffrono di un basso senso di autostima e sentono già di non avere la risposta ancor prima che l’insegnante formuli la domanda. La 'P4C' propone problemi aperti davanti ai quali tutti gli alunni si sentono uguali senza una soluzione. Quello che ciascuno dice viene ascoltato. I bambini svantaggiati rinascono perché si sentono valorizzati. La lezione diventa uno spazio sicuro dove ci si aiuta a pensare, con rispetto e gentilezza ». Purtroppo, secondo Jason, nelle scuole britanniche gli insegnanti sono sotto pressione per insegnare una serie di nozioni che garantiscono il successo nelle graduatorie nazionali. «Costretti a compilare decine di moduli – spiega Philosofy man – sono ossessionati dall’idea di dimostrare che gli alunni stanno imparando. L’apprendimento è molto controllato, a scapito di capacità cognitive più ampie. Con la 'P4C' gli insegnanti devono lasciarsi alle spalle questo controllo per rendere gli alunni protagonisti ». L’impazienza nei confronti del sistema educativo tradizionale ha una parte importante nella storia personale del guru inglese della filosofia per bambini. Papà idraulico, mamma casalinga, Jason Buckley è un bambino prodigio, che si annoia sui banchi del liceo della 'King Edward VI Grammar School' di Chelmsford, la città a nord di Londra dove è nato. Si prepara da solo alla maturità e si laurea in filosofia a Cambridge. Dopo la gestione di una piccola catena di negozi a basso prezzo e un lavoro da informatico Jason approda all’insegnamento dell’inglese e alla 'P4C'. Oggi, oltre che in proprio, lavora per 'Sapere', l’organizzazione che promuove la filosofia per bambini nel Regno Unito e gestisce 'Gift', una organizzazione che fa corsi di filosofia ma anche di teatro e scienza per bambini prodigio e 'Outspark', un programma per portare bambini all’aperto. Il filo che collega tutto questo e la 'P4C' è la libertà dai programmi, così che ciascun alunno può imparare senza costrizioni e scoprire i suoi interessi. Proprio come fa lo stesso Jason che vive su una barca e ama la speleologia e il teatro.
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