mercoledì 25 febbraio 2015
Oltre 22mila casi nel 2014. In calo del 50% rispetto  al 2013, ma minacciato l'obiettivo di eliminare la malattia entro quest'anno.
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L'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità invita responsabili politici, operatori sanitari e genitori a intensificare subito la vaccinazione contro il morbillo nei diversi gruppi di età a rischio. Questo contribuirà a mettere fine alle epidemie che si stanno verificando nei Paesi europei, Italia inclusa, e a prevenire epidemie simili in futuro. I 7 Paesi interessati hanno segnalato in tutto 22.149 casi di morbillo nel 2014 e nella prima parte del 2015. Questo minaccia l'obiettivo di eliminare la malattia entro la fine di quest'anno, segnala l'Oms, anche se i casi di morbillo sono diminuiti del 50% fra il 2013 e il 2014. L'Italia da parte sua ha riportato 1.674 casi nel 2014, oltre ai 2.251 del 2013. Di questo totale, l'80% si è registrato in 6 Regioni (Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Sardegna). La maggior parte dei casi si concentra nel gruppo di età 15-39 anni. Uno su tre è stato ricoverato in ospedale. Il nuovo sistema nazionale italiano di sorveglianza su morbillo e rosolia - fa notare l'Oms - è comunque stato in grado di individuare rapidamente questi casi. Gli sforzi di follow-up in corso in Italia includono l'incremento delle attività di vaccinazione per aumentare la copertura del nei bambini e nei gruppi sensibili. "Se consideriamo che negli ultimi due decenni abbiamo visto una riduzione del 96% dei casi di morbillo nella regione europea, e che siamo a un passo dall'eliminazione della malattia, siamo stati presi alla sprovvista da questi numeri. Dobbiamo rispondere insieme, senza ulteriori indugi, per colmare le lacune di immunizzazione", afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l'Europa dell'Oms. "È inaccettabile che, dopo gli sforzi degli ultimi 50 anni per produrre vaccini sicuri ed efficaci, il morbillo continui a costare vite, tempo e denaro". I focolai di morbillo continuano a verificarsi in Europa proprio per le falle nella vaccinazione; in particolare un numero crescente di genitori rifiuta di vaccinare i loro figli o incontra ostacoli per ottenere l'immunizzazione. "La priorità è controllare i focolai attuali in tutti i Paesi interessati attraverso attività di immunizzazione rivolte alle persone a rischio", dice Nedret Emiroglu, vicedirettore della divisione di Malattie trasmissibili, sicurezza salute e ambiente presso l'Ufficio regionale Oms per l'Europa. "Allo stesso tempo tutti i Paesi, senza eccezione, devono mantenere un'elevata e regolare copertura di vaccinazione contro il morbillo, in modo che focolai simili non si ripetano e il morbillo possa essere eliminato una volta per tutte". Le altre misure necessarie per controllare i focolai correnti includono: miglioramento della sorveglianza che rilevi e indaghi su tutti i casi sospetti; test rapidi dei casi identificati e studio delle catene di trasmissione; diffusione di informazioni sui benefici e i rischi associati alla vaccinazione contro il morbillo.
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