A nonna Peppina e a tutti i Giuseppe (in trincea)
giovedì 19 marzo 2020

Oggi si festeggiano tutti i Giuseppe e tutti i papà del mondo. Un abbraccio - virtuale, ma fortissimo - a tutti loro, vicini e lontani. Specie a quelli lontani e che non possiamo raggiungere per colpa di questo virus. Lontani, come mia nonna che oggi compie 90 anni. È nata il giorno di san Giuseppe, perciò l’hanno battezzata Giuseppina. “Peppina” per tutti, in casa, nel quartiere, a Foligno. È figlia della guerra, l’ha vista da vicino, da orfana di madre a quattro anni. Un padre gerarca fascista, severissimo, che, rimasto solo con cinque figli in casa, un giorno seppellì la camicia nera e si mise a lavorare i campi per sfamare tutta la famiglia. Mia nonna ha lavorato «anche sotto i bombardamenti» da quando aveva dieci anni o forse prima: «Andavo a vendere le galline, la frutta e la verdura in piazza in città, partendo dalla campagna. A volte a piedi e, quando c’era, con la bicicletta...

Una nonnina al pc per restare in contatto con i familiari

Una nonnina al pc per restare in contatto con i familiari - Archivio Ansa

Pedalavo fino al mercato con i tedeschi che ci guardavano storto... Tanta paura in quei dieci chilometri, andata e ritorno, da Spello a Foligno. Era una fatica sa’ - dice nel nostro dialetto - . La guerra è brutta fjo mio, come la fame», mi ripeteva da piccolo mentre giocavamo assieme con le costruzioni. Terza elementare, la licenza della quinta presa in un giorno tanti anni dopo, ma è stata una maga dei Lego, ma soprattutto della cucina. A Spoleto alla trattoria del Pallone ha sfamato generazioni e frotte di artisti di passaggio per il Festival. La trippa al sugo (con i fagioli) della cuoca Giuseppina, le tagliatelle di nonna Peppina. Molto prima che questo mondo venisse girato - come un suo calzino di lana fatto ai ferri - dal virus, nonna Peppina mi ha insegnato che «nella vita ci si deve accontentare di quel poco che si ha, come quando c’era la guerra».

Adesso è tornata in trincea («beh – sorride – mi difendo, sto davanti alla televisione») e ci rimarrà anche il giorno del suo 90° compleanno. Per fortuna, non è sola, l’assistono mio padre e mia madre. Tre anziani, come tanti di voi, che si difendono volendosi bene. Stretti stretti, chiusi nella stessa casa, a pregare, a sperare che tutto questo finisca presto. Auguri nonna Peppina. Auguri ai Giuseppe. Auguri Papà. Auguri Italia che preghi e che speri.

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