lunedì 26 settembre 2011
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Zagor ora lo saluta lanciando il caratteristico grido: ayaaaak!, mentre l’amato Mister No fischietta «Oh when the saints go marching in». E Tex? Il più longevo ranger del mondo di sicuro lo accompagna per una lunga cavalcata. Sergio Bonelli, il più importante editore italiano di fumetti, a capo di una delle maggiori aziende europee del settore, è scomparso ieri all’età di 79 anni all’ospedale San Gerardo di Monza dove era stato ricoverato una settimana fa. Domenica avrebbe dovuto ritirare un premio alla carriera offerto a Città di Castello: «Verrà Sergio di persona una volta che si sarà ristabilito» aveva detto il direttore generale della Sergio Bonelli Editore Mauro Marcheselli agli appassionati presenti. La breve malattia invece lo ha disarcionato dalle sue nuvole preferite. Lascia la moglie e il figlio Davide. Le esequie probabilmente saranno celebrate giovedì mattina al Monumentale di Milano. Sergio Bonelli è stato il principale artefice del passaggio del fumetto da semplice strumento di intrattenimento popolare a prodotto di dignità culturale, creando, nel corso di una carriera cinquantennale, una delle case editrici di fumetti più importanti del panorama internazionale.

Figlio d’arte. Il padre, Gianluigi, scrittore e sceneggiatore, è il creatore di Tex, la madre Tea fin dal 1946 guida la piccola casa editrice nella quale il giovanissimo Sergio esordisce come tuttofare: dal fattorino («Partivo da Milano in Lambretta per andare a prendere in Liguria le tavole di Galleppini per Tex», raccontava in una delle sue ultime interviste) al magazziniere, fino a rispondere alle lettere dei lettori. Nel 1957 prende in mano la casa editrice Cepim, la futura Sergio Bonelli Editore. Un po’ per pudore, un po’ per non essere confuso col padre che gode già di una certa notorietà, Bonelli intraprende la carriera di sceneggiatore con il nom de plume di Guido Nolitta. Ai personaggi granitici del padre, Sergio preferisce character più dubbiosi e tormentati e inserisce una dose di umorismo nelle storie. «Amante della letteratura di genere e del cinema americano del primo novecento, mi cibavo a più riprese di quell’immaginario e lo proponevo alla mia maniera ai lettori», ha raccontato nella sua ultima apparizione pubblica al "Cartoon Club" di Rimini. Il risultato è un mix originale. Dopo le prove generali con "Il Giudice Bean" e "Il piccolo ranger" («il mio problema era proseguire la serie dopo cinque o sei storie»), nel 1961 Bonelli/Nolitta inventa Zagor, a metà strada tra Tarzan, il west e l’horror. Un successo che dura da cinque decenni. Ma è con Mister No (1975) che Bonelli "rompe" con la tradizione della casa editrice e propone un personaggio nuovo, che anticiperà tutta una serie di tematiche che diventeranno poi centrali in Ken Parker, Dylan Dog o Nathan Never.

Scanzonato ex soldato statunitense che vive nella Manaus degli anni Cinquanta, Mister No, ovvero il soldato Jery Drake, è infatti un antieroe molto umano e tanto lontano dalla figura dell’infallibile Tex, attanagliato da dubbi esistenziali e alle prese con i piccoli problemi quotidiani. Primo sceneggiatore a sostituire Gian Luigi Bonelli sulle pagine di Tex, dove esordì con la storia "Caccia all’uomo" disegnata da Fernando Fusco (gennaio 1976), Sergio propone il popolare ranger in situazioni atipiche e ne mette in mostra l’aspetto più umano. Nella sua vita editoriale, oltre a inventare il formato definito appunto "bonelliano", ha dato vita a personaggi che hanno accompagnato la fantasia degli italiani per decenni. Risultato raggiunto senza soffocare la personalità degli autori, rispettando il lavoro soprattutto dei disegnatori: è stato tra i primi editori a pubblicare i nomi degli autori delle storie. Tra le sue scoperte ci fu anche il giovane scrittore maudit Tiziano Sclavi, che gli porterà in dote il personaggio più di successo in assoluto: Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, capace di affrontare in maniera intelligente il tema della morte e della diversità. Fumetti popolari, i suoi, in molti casi capaci di proporre spunti su tematiche importanti (la convivenza tra i popoli e il senso della ricerca ad esempio), rispettosi del lettore e senza cedere ai ricatti del marketing. Tanto che la pubblicità è in pratica assente dalle sue pubblicazioni. Bonelli ha puntato anche su personaggi innovativi come Ken Parker e Martin Mystère, e pubblicando serie di prestigio come la collana "Un uomo un’avventura", graphic novel (com’è di moda oggi) ante litteram. Creativo senza dimenticare la lungimiranza e l’oculatezza dell’imprenditore, noto per essere, soprattutto, un vero signore. Su e giù dalle nuvole.ccessi nell'editoria a fumetti italiana, a strappare il primato di vendite a Tex Willer.

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