giovedì 5 giugno 2014
Nonostante il deludente pareggio nel test con il Lussemburgo, Prandelli resta ottimista: «Faremo un ottimo Mondiale». Domattina lo sbarco degli azzurri a Rio de Janeiro.
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Sull'onda di un pessimismo diffuso (che però Cesare Prandelli si affanna a smentire), questa sera la Nazionale di calcio parte alla volta del Brasile. Lo sconfortante pareggio dell'altra sera nel test contro il Lussemburgo, deludente nel risultato (1-1) ma ancor più nel gioco, è in realtà sulla falsariga di molte altre vigilie mondiali, situazioni nelle quali l'Italia raramente ha brillato. Salvo poi riscattarsi in qualche occasione, come accadde a Germania 2006.

 

A Cesare Prandelli l'esito numerico dell'amichevole con il Lussemburgo non interessa nemmeno un pochino. Il ct azzurro bada ad altro, o almeno questo dichiara per scacciare le nuovole nere che già si addensano sul futuro immediato della sua squadra: «Io penso ulteriormente a migliorare la squadra - ha detto il ct dopo la partita di Perugia -. Ma ma non solo: penso a tutto, dalle rimesse laterali, agli angoli. Dobbiamo arrivare alla prima partita, dopo avere fatto tutto il popssibile per migliorare. Non sono per nulla deluso. Faremo un ottimo Mondiale. Se abbiamo lavorato come abbiamo fatto noi in questi giorni, puoi pagare in brillantezza. Abbiamo provato un modulo che ha funzionato abbastanza bene per un'ora. Certo è che dobbiamo valutare certe posizioni. Con Montolivo potevi cambiare certe situazioni tattiche e certi equilibri diventavano automatici, senza qualcosa cambia».

L'1-1 con il Lussemburgo, tuttavia, conferma la ventennale predisposizione degli azzurri al pareggio nell'ultima esibizione prima di un'avventura iridata. Dal 1994 al 2014. Prandelli, però, cerca di prendere il meglio da una partita che ha sollevato più d'una perplessità. E non solo per come è maturato. «Resta il fatto che non abbiamo rischiato nulla, ma pensato di gestire il match sull'1-0 - ha spiegato il ct -: poi, quando prendi un gol su calcio d'angolo, diventa tutto più complicato. Partiamo per il Brasile con la convinzione che quello del primo tempo può essere un modulo importante. Lo confermo: Pirlo e Verratti possono giocare assieme. Verratti, peraltro, ha grande brillantezza, qualità fantastiche, ma in questo momento dobbiamo migliorare gli equilibri e dare quelle conoscenze che un allenatore ritiene fondamentali in una squadra».

Il modulo tattico rappresenta una delle poche certezze per il selezionatore azzurro, che ammette di non avere dubbi su come dovremo metterci in campo. Almeno per lui, l'esperimento del tandem di qualità formato da Pirlo e Verratti è stato convincente. «Ma attenzione - ha ammesso -: in Brasile non troveremo squadre come il Lussemburgo, che pensano a limigare i danni, ma avremo di fronte avversari che vogliono giocarsela. Diciamo che faremo i conti con altre difficoltà, ma non quelle degli spazi. Dobbiamo anche capire come riprenderci il pallone quando lo perdiamo. E poi, non dimentichiamo che stiamo per disputare un Mondiale: non siamo mai andati con determinazione e cattiveria a riconquistare il pallone».

Il volo charter con a bordo la Nazionale  partirà a mezzanotte e atterrerà a Rio de Janeiro domani mattina alle 7 locali (le 12 in Italia). Domani alle 20 (orario italiano) gli azzurri sosterranno il primo allenamento sul campo del Portobello Resort, l'hotel che ospita il ritiro della Nazionale italiana. Sabato è in programma una doppia seduta di allenamento; mentre domenica la Nazionale affronterà il test contro la Fluminense, a Volta Redonda (calcio d'inizio alle 17.30 locali, le 22.30 italiane). È fissata per la mattinata di venerdì 13 giugno, infine, la partenza per Manaus, dove il giorno successivo la Nazionale farà il suo esordio nel Mondiale contro l'Inghilterra.

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