martedì 10 luglio 2012
​A meno di 20 giorni dal via diventa definitiva la composizione della  squadra azzurra. Pagnozzi (Coni): «Per noi sarà l’edizione più dura della storia ma spero in 26 medaglie» (nella foto Napolitano consegna la bandiera alla Vezzali).
Saranno 25 i "nuovi italiani"
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​La squadra olimpica italiana è fatta: a Londra saranno 292 gli atleti chiamati a difendere il tricolore. Il dato è diventato ufficiale dopo gli Assoluti di atletica disputati a Bressanone nel weekend, che hanno scritto l’epilogo del lungo periodo di qualificazioni olimpiche, iniziato il 31 luglio 2010. Jose Reynaldo Bencosme e Gianmarco Tamberi sono stati gli ultimi due qualificati azzurri. La missione, che conterà sullo stesso numero di atleti rispetto a Barcellona ’92, sarà composta da 165 uomini e 127 donne e vedrà gli italiani protagonisti in 28 discipline. A meno di 20 giorni dal via, Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni e capodelegazione dell’Italia a Londra 2012, fa il punto della situazione: «Andiamo a Londra con una squadra preparata, convinta del proprio valore. Sarà la competizione più dura della storia, ma abbiamo tutte le carte in regola per raggiungere il risultato delle 25-26 medaglie. Io credo che l’Italia si confermerà nelle prime 10 nazioni».Quasi impossibile raggiungere il traguardo di podi stabilito a Pechino 2008: «In qualche sport per noi miniera di medaglie come la scherma è arrivato anche qualche segnale di preoccupazione - ammette Pagnozzi -. Ma non sono preoccupato, la coscienza mi dice che abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare». La nota dolente è la crisi dell’atletica: «Sicuramente l’atletica non veleggia nei primi posti, ma credo che vada vista nel suo complesso fatto anche di maratona e di marcia dove abbiamo delle armi da utilizzare. Il bottino finale dell’atletica ai Giochi sarà certamente positivo», dice Pagnozzi. «L’atletica italiana non vive da grande ma credo che viva e lo dimostrerà anche a Londra. Riportare l’atletica italiana al vertice è una cosa che non può prescindere dai risultati delle Olimpiadi». Il capodelegazione azzurro punta anche sui giovani: («Non voglio caricare qualcuno con etichette, ma vedrete che le promesse verranno mantenute») e sui cosiddetti nuovi italiani: «È un punto che stiamo sviluppando da molto tempo, con quasi un milione di nuovi ragazzi nati in Italia da genitori extracomunitari ottenere la cittadinanza a 14 anni e non più a 18 per noi sarebbe essenziale». Il 27 luglio anche il capo dello Stato sarà a Londra in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi. Una conferma che, dice il segretario generale del Coni, «ci riempie di gioia e di orgoglio. Da quando il presidente Napolitano è al Quirinale ci è sempre stato vicino, mostrando affetto e interesse. Tra l’altro riesce ad instaurare un rapporto con tutti gli atleti fuori dal normale. Quello che ha fatto con Buffon e con la Vezzali va molto al di là del protocollo: Napolitano è il primo nostro tifoso e la prima persona a cui dedicheremo i nostri successi».Raffaele Pagnozzi (non è un segreto da tempo) è anche il più probabile successore di Gianni Petrucci alla presidenza del Coni. «Ho solo detto - ammette - che, finiti i Giochi, è nelle mie intenzioni candidarmi. Non è l’inizio di un percorso burocraticamente fissato, è solo l’espressione di una volontà. Ma alla vigilia di Londra noi del Coni non possiamo avere in mente altro che le Olimpiadi». Il segretario generale del Coni si dice infine d’accordo con Petrucci, che ha espresso la sua volontà di anticipare di un paio di mesi le assemblee elettive: «La competizione a livello internazionale è cresciuta a dismisura e risparmiare mesi è più un dovere che un’opportunità. Iniziando il prossimo quadriennio con un paio di mesi di anticipo, lo sport italiano ne avrà sicuramente beneficio».
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