martedì 13 maggio 2014
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Decisione senza precedenti della Corte di Giustizia europea, che ha riconosciuto il diritto all'oblio su Internet e ha stabilito che Google, su richiesta degli utenti, deve cancellare i risultati di ricerca "irrilevanti" o datati. Il "diritto a essere dimenticati", secondo la Corte, sussiste quando le informazioni presenti sul motore di ricerca sono "inadeguate, irrilevanti o non più pertinenti", oppure legate a un episodio di molto tempo prima.La Corte ha tuttavia riconosciuto l'eccezione dell'interesse pubblico di un'informazione. Il gestore di un motore di ricerca su Internet "è responsabile del trattamento dei dati personali che appaiono su pagine web pubblicate da terzi", sottolinea la Corte. Per il colosso di Mountain View, la decisione è stata deludente e "platealmente" in contrasto con l'opinione espressa lo scorso anno dall'avvocato generale della Corte di Giustizia europea, Niilo Jaaskinen, secondo il quale Google non è responsabile per i dati pubblicati sui siti accessibili attraverso il motore di ricerca e i cittadini europei, secondo la normativa vigente, non hanno il diritto all'oblio sul web.«È una sentenza deludente per i motori di ricerca e per gli editori on-line in generale", ha sottolineato Google in una nota, "dobbiamo prenderci del tempo per analizzare le implicazioni». Google ha sempre ribadito di non avere responsabilità per i contenuti pubblicati sul web. Il pronunciamento della Corte europea ha provocato numerose critiche da parte di esperti di comunicazione on-line che hanno parlato di una decisione che «apre la porta a una censura di larga scala in Europa». Il caso è stato portato davanti alla Corte europea da un cittadino spagnolo, Mario Costeja Gonzales. Quando il suo nome veniva digitato sul motore di ricerca, tra i risultati figuravano link alla notizia del pignoramento delle sue proprietà immobiliari per ripianare debiti nei confronti dello Stato. Un caso, risalente al 1998, che continuava ad apparire sulla versione online di un quotidiano spagnolo, anni dopo la risoluzione della disputa legale.
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