Terzo esame per l’Inter di Claudio Ranieri che con “karma” e sangue freddo sta curando le ferite dei nerazzurri. Due vittorie (Bologna e Cska in Champions) 6 gol fatti e 3 subiti. L’Inter è sulla strada della guarigione, ma conferme importanti si attendono dalla sfida di questa sera contro il Napoli. Un match-scudetto di quelli che non si possono sbagliare. Moratti vede un’altra Inter, una squadra vincente, solo da quando c’è Ranieri. Per non deludere il presidente i nerazzurri sono chiamati a una grande prova contro un Napoli che patron De Laurentiis definisce «internazionale». Il 2-0 al Villarreal in Champions della squadra di Mazzarri ha gasato l’ambiente napoletano che guarda a questa trasferta del Meazza con grande entusiasmo. Mazzarri che deve rinunciare a Cavani infortunato, invece sempre in controtendenza con l’euforia della piazza predica calma e piedi per terra. Il suo collega Ranieri gli fa eco con un serafico: «Senza umiltà non si fa nulla e questa squadra, la mia squadra, ha umiltà. Certo che quella contro il Napoli è una sfida scudetto. Gli azzurri stanno facendo bene, è una formazione cresciuta, sta facendo grandi cose in Europa, l’ho vista soffrire a Manchester per poi riprendersi, con il Villarreal ha dimostrato una grossa personalità. È una squadra vaccinata per le lotte di vertice». Un giudizio condiviso in parte anche dal tecnico napoletano: «Abbiamo acquisito fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi. Le sfide europee ci hanno reso più forti. A Milano affronteremo una squadra ritrovata, ma per quanto mi riguarda non sarà una sifda scudetto». Mazzarri non vuole sentire pronunciare la parola scudetto, mentre il suo presidente addirittura sogna una finale di Champions. Modestia e nobiltà nel club azzurro vanno a braccetto.
Intanto c’è da fare fronte a un’Inter che recupera dopo una lunga assenza Maicon e Stankovic. Anche Pazzini acciaccato è nell’elenco dei disponibili. Ranieri saluta il ritorno del brasiliano Maicon: «Una frecciarossa sulla fascia». Un treno rapido da sfruttare contro quel Napoli in cui Ranieri ha lasciato un pezzo di cuore. «Sono arrivato dopo l’era Maradona, ma ho avuto la fortuna di allenare giocatori meravigliosi. Scommisi su Zola, ed ebbi ragione». Quello è il passato, ora il tecnico di Testaccio vuole pensare solo all’Inter. «Dobbiamo vincere ad ogni costo questa sfida. Non voglio più soffrire, questo è il traguardo e ci arriveremo. Non ho detto ai miei giocatori fatemi vincere lo scudetto, ho detto andiamo a vincerlo». Anche Mazzarri vorrebbe dire lo stesso ai suoi, ma per lui quella parola è tabù. Specie in queste ore che deve risolvere il problema dell’assenza pesante di Cavani (distorsione alla caviglia). «Chi lo sostituirà sarà sicuramente all’altezza», dice Mazzarri che si consola con i recuperi di Maggio e Aronica. Oggi l’allenatore del Napoli compirà 50 anni, ma fedele alla tradizione di famiglia non lo festeggerà. «Dal Napoli non mi aspetto nessun regalo particolare se non ciò che chiedo sempre: una partita di altissimo livello così come quella disputata col Villarreal».