lunedì 18 febbraio 2013
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La Juve che non ti aspetti e l’eterno Francesco Totti, sempre più ottavo re di Roma (224 gol in Serie A, meno 1 da Nordhal). Sintesi di un sabato sera in cui la Roma del supplente Andreazzoli non ha fatto la stupida e i campioni d’Italia, reduci dal mercoledì da leoni in Champions - gara perfetta al Celtic Park -, all'Olimpico dopo il primo tempo si mettono praticamente in ciabatte e girano per il campo senza vespa, ma con lo stesso spirito trasognato di una Audrey Hepburn in Vacanze romane.  Ecco spiegato l’1-0 alla Juve capolista da parte di una Roma post-zemaniana sempre sull’orlo di una crisi di nervi, ma che per una notte fa bene la guardia in difesa e sfrutta il lampo di luce perpetua, la classe di capitan Totti che con un colpo di laser fulmina il Gigi nazionale Buffon. Una sconfitta quella dei bianconeri della quale poteva, anzi doveva, approfittare il Napoli inseguitore ufficiale della Vecchia Signora, che invece incappa nella seconda buca settimanale al San Paolo (campo disastroso ma non può essere un alibi) e si porta a meno 4.Dopo i tre schiaffoni rimediati dal Viktoria Plzen (eliminazione quasi sicura dall’Europa League), la squadra di Mazzarri non va oltre lo 0-0 con una rigenerata Samp del nevroromantico Delio Rossi, confinato in tribuna dopo il gestaccio del “ditino” al romanista Burdisso. Scene da dimenticare, così come il Napoli deve cancellare in fretta questo periodo opaco che guarda caso sta coincidendo con l’astinenza da gol del re dei cannonieri Edinson Cavani. Sarà un caso, ma tutte e tre le squadre impegnate nelle Coppe (da verificare la quarta, la Lazio, gioca stasera a Siena) Juve, Napoli e Inter, sono parse sfibrate e non in grado di reggere il doppio impegno settimanale. L’unica che ha riposato, il Milan, ne ha beneficiato a pieno, battendo il Parma e completando l’operazione aggancio al terzo posto. La risalita prepotente del Milan porta sempre più la firma di Mario Balotelli. Quattro gol in tre partite per SuperMario che ha un solo cruccio, non poter scendere in campo mercoledì sera nella supersfida (è già stato schierato dal Manchester City) , andata degli ottavi di Champions contro i “marziani” del Barcellona di Lionel Messi. Peccato, sarà per la prossima edizione, ammesso che i rossoneri riescano a centrare il terzo posto per il quale c’è la concorrenza della Lazio, dei cugini dell’Inter e anche della rediviva Fiorentina. La scapigliatura viola torna a giocare al ritmo della rock band che avevamo visto nella prima parte di campionato e suona pesantemente l’Inter di “Stramourinho” Stramaccioni che forse è tempo che faccia un piccolo bagno di umiltà, ma di umiltà sincera. Specie in vista del derby di domenica prossima con il Milan, stracittadina che ha già il sapore di spareggio per un posto nell’Europa che conta. Ora può sognare l’Europa anche il Catania di Maran che con il Bologna infila la nona vittoria al Massimino. Il presidente degli etnei, Pulvirenti, dice che «da ora gli obiettivi cambiano». Sono cambiate le prospettive anche a Cagliari, dove però l’arresto del patron Cellino (causa l’intricata vicenda dello stadio di Is Arenas) non ha distratto la formazione sarda che con una doppietta del furetto Sau ha sbancato l’Adriatico di Pescara. Gli abruzzesi sprofondano sempre più nell’abisso della zona retrocessione, mentre tra le pericolanti il Genoa con la cura Ballardini pare guarito, e dopo la Lazio a Marassi cade anche l’Udinese, che quando Di Natale non è ispirato diventa poca cosa.
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