sabato 26 novembre 2016
Il tedesco ha 12 punti di vantaggio e può gestire, ma l'arrembante inglese non demorde
Lewis Hamilton sulla sua Mercedes

Lewis Hamilton sulla sua Mercedes

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Ultimo atto di un mondiale a due: l’alieno Lewis Hamilton da un parte, l’umano Nico Rosberg dall’altro. Uno in pole nella gara decisiva della stagione, l’altro al suo fianco. E’ un duello in cui Hamilton ha dimostrato di avere qualità innate e Rosberg di essere in grado di sfidarlo. Uno il predestinato grazie al talento e possessore di tre titoli mondiali, l’altro il pilota che si è costruito e migliorato e che di mondiali in casa ha solo quello del padre Keke, vincitore nel 1982 con la Williams.

Comunque vada, sarà una sfida ad altissimo livello. Ma nella mente di Nico c’è un tarlo che lo agita, e che nelle ultime gare gli ha fatto adottare la politica del braccino, sempre al risparmio nei confronti di Lewis che non ha nulla da perdere. Si giocherà in partenza, Rosberg sa che con 12 punti di vantaggio può arrivare anche terzo ed essere campione del mondo. Ma come lo vede il mondo della F.1 questo duello? «Hanno entrambi il 50 per cento di probabilità di vincerlo, non c’è un favorito e io non ho preferenze», dice Ferdinando Alonso che su questa pista di mondiali ne ha perso uno all’ultima tappa.

«Sono stati semplicemente eccezionali entrambi – dice Niki Lauda – hanno corso ad altissimo livello, quello che volevamo da loro. Hanno nove vittorie a testa, sono stati equivalenti e quindi che vinca il migliore». Secondo alcuni Mercedes sarebbe più felice se vincesse Rosberg, ma è davvero così? «Non diciamo fesserie – dice Flavio Briatore, ex manager F.1 - la Mercedes è un marchio globale a livello mondiale, che vinca uno o l’altro non cambia la loro politica. E poi Rosberg è tutto tranne che tedesco, è italiano quando va sul podio a Monza, è inglese quando parla in Tv, parla poi spagnolo, finlandese, è un cosmopolita che difficilmente si associa a un tedesco».

A Rosberg basta arrivare secondo o terzo se Hamilton vince, ma non deve assolutamente arrivare quarto nel caso il compagno di team dovesse aggiudicarsi la gara. Con la Red Bull di Daniel Ricciardo subito dietro e le Ferrari ad inseguire, tutto si giocherà alla partenza, e chi avrà i nervi al limite rischierà di rovinare una stagione unica comunque vada a finire.

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