sabato 7 settembre 2019
Tornano le tesi eugenetiche nel dibattito politico americano: Bernie Sanders, uno dei candidati dem alla Casa Bianca, ha caldeggiato il controllo delle nascite per fermare il degrado ambientale.
Bernie Sanders

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Bernie Sanders è favorevole ad affrontare l'emergenza del cambiamento climatico con una politica di controllo delle nascite. «Le donne hanno diritto al controllo del proprio corpo e decidere sulla riproduzione – ha spiegato l’esponente del Partito democratico, tra i candidati alla Casa Bianca, durante un dibattito con il pubblico alla Cnn –. L'aumento della popolazione può aggravare la situazione ambientale? Penso di sì, tocca alle donne decidere, soprattutto in quei Paesi dove ci sono condizioni diffuse di povertà. Negare il diritto all'aborto è ingiusto». Sanders, noto per le sue posizioni socialiste, è stato contestato non solo dai Repubblicani, che lo hanno accusato di «promuovere l'aborto» come strumento per ridurre l’impatto dell’uomo sul pianeta, ma anche da una conduttrice della Cnn, Sarh Elizabeth Cupp: «Pensare di risolvere il problema del cambiamento climatico con il controllo delle nascite vuol dire parlare di eugenetica. È un concetto non solo disgustoso, ma squalificante per un candidato». Tesi analoghe erano state espresse da un’altra figura di primo piano dei Democratici, la giovane newyorkese Alexandria Ocasio-Cortez: «Tutti gli scienziati – aveva dichiarato in marzo sui social network – sono d’accordo sul fatto che le vite dei nostri bambini saranno molto difficili, e questo porta i giovani a porsi una domanda: è giusto continuare a fare figli?».

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