sabato 16 settembre 2023
Il presidente della Fondazione che sostiene gli scienziati a caccia dei segreti per sconfiggere la Sclerosi laterale amiotrofica ricorda che chi soffre ha bisogno di risposte concrete
Mario Melazzini

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«#GN2023 Fondamentale tenere alta l'attenzione su bisogni delle persone con Sla. Anche dal mondo della ricerca c'è il massimo impegno a fornire risposte concrete e noi come AriSla, con il nuovo piano strategico, daremo priorità a studi con maggiori ricadute sulla clinica». È il post su Twitter col quale Mario Melazzini, presidente di Fondazione AriSla, principale ente non profit che finanzia ricerca sulla Sla in Italia, spiega il senso della XVI Giornata nazionale Sla di domenica 17 settembre, promossa da Aisla Onlus, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, tra i soci fondatori di AriSla, insieme a Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport.
Come sottolinea una nota di AriSla, Melazzini ricorda che «il nostro obiettivo è di indirizzare la ricerca e accelerare l’identificazione di interventi efficaci per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione della Sla. La priorità su cui stiamo già lavorando è di favorire una maggiore collaborazione tra ricercatori di base e clinici per fare in modo che anche la ricerca di base sia “clinicamente informata”, avendo come punto di partenza le caratteristiche dei pazienti al fine di ottenere risultati che abbiano potenzialità di ricaduta sui pazienti stessi. Su questo tema, stiamo promuovendo degli incontri di confronto con i ricercatori, il prossimo si terrà tra pochi giorni. Riscontriamo nella comunità scientifica italiana che si occupa di SLA molta disponibilità a fare squadra, unire le conoscenze e focalizzarle su studi che abbiano più prospettive terapeutiche e noi come AriSLA lavoreremo perché il percorso intrapreso produca risultati tangibili per la vita dei pazienti».
Nella sua nota AriSla ricorda che «come riportato nella recente pubblicazione di AriSla sulla rivista scientifica “Frontiers”, la ricerca finanziata dalla Fondazione ha contribuito a generare nuova conoscenza sulla Sla. Dall’analisi quantitativa e qualitativa dei progetti di ricerca sostenuti ad oggi, emerge come AriSla, di dimensioni più contenute rispetto ad altre charity presenti in ambito internazionale, sia riuscita a fare la differenza, finanziando ricerca che ha avuto un impatto molto positivo sulla comunità scientifica internazionale che si occupa di Sla. In questi 13 anni di attività, la Fondazione ha pubblicato 16 bandi per finanziare nuovi progetti, investito quasi 15 milioni di euro in ricerca, sostenendo 143 ricercatori italiani e finanziando 98 progetti, che hanno generato 373 pubblicazioni scientifiche, che testimoniano come gli studi si siano occupati della Sla su più fronti, dai meccanismi cellulari alla base dell’insorgenza e progressione della malattia fino all’identificazione e sperimentazione di approcci terapeutici».

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