venerdì 17 dicembre 2021
I nuovi volontari Unitalsi: a contatto con la sofferenza si impara a dare senso a un’esperienza di vita che la società rimuove
Giovani volontari dell'Unitalsi a Lourdes

Giovani volontari dell'Unitalsi a Lourdes

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Oltre 220 sottosezioni in Italia e più di 20mila soci volontari, una realtà presente in quasi tutte le diocesi con lo sguardo e l’impegno rivolti specialmente ai sofferenti e a chi vuole trovare nell'impegno di solidarietà l’espressione della propria fede. Questi sono i numeri e l’identità dell’Unitalsi, acronimo di Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali, da più di un secolo alimentata dall'operosità gratuita di uomini e donne dediti nell'organizzare i pellegrinaggi per accompagnare e assistere le persone con disabilità o anziani.

L’associazione ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria. Adesso, dopo le necessarie restrizioni, è tempo di ripartenza: già nella tarda primavera del 2021 si sono svolti i primi pellegrinaggi a Lourdes e Loreto. «Siamo ripartiti con una catena di viaggi provenienti da tutte le regioni, appuntamenti che hanno visto la partecipazione di molti, desiderosi di tornare alla grotta di Massabielle per vivere momenti di preghiera e sperimentare fraternità e vicinanza dopo tanta solitudine e distanza».

Lo dice Antonio Diella, nato a Bari nel 1959, presidente dell’Unitalsi dal 2011, che condivide la soddisfazione per l’ottima riuscita dei recenti viaggi: «Siamo meravigliati dalla risposta così positiva, un’emozione che ci ha reso ancor più responsabili nella nostra vocazione unitalsiana. Abbiamo realizzato pellegrinaggi in aereo nella massima sicurezza e anche nella "massima gioia" di metterci ancora in cammino».

Di fatto, l’associazione non ha mai smesso di condividere il cammino con gli ammalati e le persone in sofferenza: in tutta Italia non sono mancate iniziative di prossimità nelle necessità quotidiane, nella preghiera, nelle vaccinazioni... Un modo per rafforzare i legami e portare consolazione.

È pronto il calendario dei pellegrinaggi per il 2022 verso Lourdes, Loreto, Fatima, e Terra Santa, sempre con grande attenzione alla profilassi anti-Covid, auspicando di poter riprendere in tranquillità anche i viaggi in treno. L’appuntamento più vicino è il Pellegrinaggio nazionale dei giovani, previsto per dal 28 al 30 gennaio 2022 ad Assisi: «Un altro bellissimo segno di ripresa e di speranza», ha dichiarato ancora Diella.

Ulteriore motivo di orgoglio è la sorpresa giunta con il rinnovo delle cariche di presidenti e consiglieri nei contesti locali. Nelle diverse sottosezioni la scelta dei tesserati vede protagonisti giovani soci, spesso ancora negli -enta. Il presidente dell'Unitalsi ha ricordato che «secondo le statistiche, la fascia di età dai 30 ai 50 anni è generalmente la meno propensa a vivere impegni di volontariato con piena responsabilità; ci ritroviamo davanti a un cambiamento molto significativo». Sulla stessa linea il portavoce dell'Unitalsi Massimiliano Fiore: «È un onore accogliere nuovi volontari e assistere all'elezione di giovani presidenti nelle sottosezioni d’Italia».

Uno di questi è Edoardo Borgia, ventiseienne, il quale meno di un mese fa ha accettato la proposta di diventare presidente della sottosezione di Grosseto: «Ho conosciuto l’associazione sei anni fa – ci racconta – da studente universitario a Pisa. Lavorando ora in un’azienda, non ho voluto abbandonare il desiderio di offrire la mia disponibilità qui a Grosseto». Considera la sua responsabilità come un grande passo che vale la pena affrontare, perché consapevole «di non essere solo»: Edoardo può contare sull'amicizia del consiglio uscente e di tutti gli amici «saggi e generosi» con cui ricominciare dopo la pandemia.

Un’altra testimone è Ginevra Anastasi, da poco ventenne. Per lei non esiste una data in cui è entrata nell'associazione, perché fin da piccola, in famiglia, si sente parte dell’Unitalsi: «I miei genitori, volontari, si sono conosciuti proprio a Lourdes, e lì è scattato l’amore. Sono cresciuta conoscendo ammalati e volontari della sezione». È originaria di Gualdo Tadino (Perugia) e l’estate scorsa ha partecipato ai pellegrinaggi con la sezione umbra, ricoprendo per la prima volta il ruolo di "dama".

Per quanto così giovane, sa riconoscere quanto l’associazione abbia sofferto a causa del Covid: «L’Unitalsi è principalmente contatto, dare affetto con la propria presenza: di questo ha risentito tanto». Ma la ripresa delle attività è per lei e per i suoi coetanei motivo di soddisfazione e nuovo entusiasmo: «Sì, abbiamo sempre mantenuto i contatti lungo il periodo delle restrizioni. Ritrovarsi e condividere ancora il desiderio di servire il prossimo è una gioia soprattutto per noi ragazzi. Non vediamo l’ora di vivere l’esperienza di Assisi. E, speriamo, in Terra Santa».

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