mercoledì 15 novembre 2023
Associazioni per la vita in visita al 50enne vicentino malato di distrofia muscolare che ha ottenuto dalla Asl l'autorizzazione ad accedere al suicidio assistito. Nel dialogo le ragioni della vita
Da sinistra: Menorello, Bettuolo, Gheller e Gallo

Da sinistra: Menorello, Bettuolo, Gheller e Gallo - Foto Michael Zonta

COMMENTA E CONDIVIDI

Stefano Gheller, il 50ennne vicentino malato di distrofia muscolare, che ha ottenuto dalla Usl l’accesso al suicidio assistito, sarà oggi in Commissione sanità del Consiglio regionale del Veneto dove sono in corso le audizioni sulla proposta di legge d’iniziativa popolare sul fine vita. «Stefano lo abbiamo conosciuto e abbiamo constatato che ha tanta voglia di vivere» testimoniano Roberto Bettuolo, dell’Associazione L’Albero, Domenico Menorello, coordinatore del network “Sui tetti”, e Maurizio Gallo, loro collaboratore. L’hanno fatto per dare seguito anche all’appello dei vescovi del Triveneto affinché singoli, comunità e istituzioni si facciano carico della cura dei pazienti. E anche per rispondere alla richiesta rivolta dallo stesso Gheller a politici e vescovi. Vescovi che peraltro gli hanno già portato il loro abbraccio affettuoso. Come ha fatto notare Gheller, il problema di queste persone è anzitutto quello della solitudine che è tanto più pesante in condizioni di estrema sofferenza come queste. «Stefano ci ha aperto le porte di casa, è nato un incontro, nell’ascolto, nel rispetto e nella comprensione – riferisce Roberto –. Ci ha colpiti come Stefano testimoni la vita e la voglia di vivere; lo dimostrano le sue attività e passioni. Gli ho raccontato l’esempio di mio zio, mancato circa un anno fa, malato di sclerosi. Mia zia lo ha accudito fino alla fine». L’importanza di avere qualcuno che si prenda cura è fondamentale, hanno condiviso Stefano e gli ospiti. «Il rischio che può emergere in particolare in situazioni così delicate è di sentirsi lasciati soli, trattati come un peso, una difficoltà che non solo può sentire la persona malata ma anche chi si prende cura del malato. E qui la comunità potrebbe fare la differenza – afferma ancora il rappresentante de L’Albero –. La comunità potrebbe fare di più per creare rete e vicinanza. Inoltre, è emerso quanto è importante garantire a tutti i malati l’assistenza h24 e le cure palliative, per accompagnare e stare vicini alle situazioni più fragili e gravi». Per Menorello «l’incontro è stato molto bello. Il dialogo personale è il metodo migliore per approfondire le ragioni, e con Stefano è iniziata una bella avventura umana».
La maggior parte delle audizioni in Regione – le prime si sono svolte all’inizio della settimana – sono state richieste dai gruppi contrari alla legge, convinti che debba essere il Parlamento a legiferare. Variegata la maggioranza che a oggi sarebbe a favore del provvedimento: include infatti anche il presidente Luca Zaia. Gheller, distrofico dalla nascita e primo in Veneto a poter scegliere quando morire, era nel comitato promotore della campagna radicale per l’eutanasia “Liberi subito”. La sua battaglia continuerà almeno fino all’approvazione della legge, che potrebbe avvenire a inizio 2024.
Oggi proseguiranno le audizioni anche in Commissione Sanità del Friuli Venezia Giulia dove invece, la maggioranza è più incerta.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI