sabato 14 marzo 2015
Una giornata di confronto a Roma tra numerose sigle dell'associazionismo cattolico sul "comune impegno" a tutela della vita "specie nelle sue fasi più deboli". E un messaggio al Papa (LEGGI). (Emanuela Vinai)
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Qualcosa si muove nel mondo pro life italiano. La quasi totalità dei movimenti e delle realtà ecclesiali italiane si è ritrovata venerdì presso la fondazione Vaticana “Centro internazionale Famiglia di Nazareth” in un seminario dedicato alla difesa della vita nascente. Una giornata di lavori a porte chiuse organizzata dal Movimento per la vita insieme al Rinnovamento nello Spirito Santo per riflettere sul “comune impegno in risposta all’evolvere delle aggressioni alla vita umana, specie nelle sue fasi più deboli”. A fare gli onori di casa Carlo Casini, presidente e fondatore di MpV, e Salvatore Martinez, presidente nazionale di RnS, che hanno condotto e moderato gli interventi dei rappresentanti di una trentina di sigle dell’associazionismo cattolico e di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Ciascuno dei presenti, dai Medici ai Giuristi cattolici, da Cl a Sant’Egidio, dal Forum delle famiglie a Scienza & Vita, dai Focolari ai Neocatecumenali, ha portato una riflessione mirata e un contributo alla discussione, evidenziando nodi e opportunità legati a questo particolare momento storico in cui la società italiana attraversa un passaggio più che delicato in materia di vita e famiglia: “Bisogna meditare sul da farsi - ha detto Casini - perché la situazione è cambiata”. Il workshop ha preso le mosse dalla celebrazione di un triplice anniversario. Ricorrevano infatti i quarant’anni dall’apertura del primo Centro di aiuto alla vita a Firenze, inizio dell’attività e della presenza del Movimento per la vita, si avvicinano i 20 anni dell’Enciclica di san Giovanni Paolo II “Evangelium Vitae” (25 marzo) e si conclude il secondo anno di pontificato di Papa Francesco (e ancora i presenti non sapevano dell’indizione dell’Anno Santo straordinario). Il dibattito ha preso avvio proprio dalle parole di Papa Bergoglio, cui i partecipanti hanno inviato un messaggio di auguri e di testimonianza (LEGGI), e dalla sua più che presunta “distrazione” sui temi legati alla difesa della vita nascente. “Il Magistero della vita di papa Francesco è ben saldo e presente”, ha ricordato Salvatore Martinez, che ha raccolto un florilegio di dieci densi interventi del Pontefice. Il focus sui passaggi significativi dei suoi discorsi, spesso volutamente ignorati o sminuiti dai grandi media, dimostra come, a dispetto delle insinuazioni su un supposto disinteresse, il Papa sia intervenuto sulla vita in maniera rilevante, eloquente e senza spazio per fraintendimenti. Dal “rispetto per la vita umana fin dal concepimento” del maggio 2013 (Marcia per la Vita e “Uno di Noi”) alla “falsa compassione” di chi favorisce l’aborto o propone un figlio come un prodotto (ai Medici cattolici), passando per la cultura dello “scarto” del più debole e più fragile come se fosse “non necessario” e il grande paletto della Evangelii gaudium sul valore della persona umana: “Non ci si deve attendere che la Chiesa cambi la sua posizione su questa questione”. Vita e famiglia dunque al centro della riflessione, soggetti legati a doppio filo su cui è doveroso e indispensabile tenere alta l’attenzione per impedire che prosegua l’opera di destrutturazione dell’umano condiviso. “Il Papa ci ha rimessi nelle condizioni di usare tutto un lessico che ci era stato sottratto”, ha evidenziato Marco Tarquinio, sottolineando come molti “ci vogliono sottrarre le parole, le opere e anche la scienza, che quando fornisce risultati di segno diverso viene tacitata. Ma sono ottimista, perché il senso comune della gente è ben saldo”.  “Un incontro che è un primo passaggio significativo - ha concluso Casini, tirando le somme del seminario - perché l’unità non si fa teoricamente ma lavorando insieme”.

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