"Uno di noi", da due milioni di firme alla Federazione europea

L'iniziativa che Carlo Casini promosse per dare la dovuta dignità al concepito, fermata all'Europarlamento, continua a produrre frutti a sostegno della vita umana più fragile
December 16, 2025
"Uno di noi", da due milioni di firme alla Federazione europea
La sede di Strasburgo del Parlamento Europeo/ IMAGOECONOMICA
"Uno di noi" (One of us) nasce come una delle prime Iniziative dei Cittadini Europei (Ice), iscritta il 1° aprile 2012 nel portale ad hoc appena aperto proprio per ospitare questo nuovo mezzo di democrazia pensato per avvicinare i cittadini alle istituzioni comunitarie. Alla mezzanotte di quel giorno Carlo Casini, con altri della Segreteria generale del Movimento per la Vita italiano, inseriva l’Iniziativa a tutela del bambino concepito da considerare - appunto - come "Uno di noi". Fu proprio Casini, allora parlamentare europeo, non appena l’istituto della Ice fu approvato nei Trattati di Lisbona dell’Ue (articolo 11) con slancio profetico a pensare di promuovere la prima, dedicandola alla protezione giuridica della dignità, del diritto alla vita e dell’integrità di ogni essere umano dal concepimento. 
La prima Ice doveva parlare del bambino concepito, perché da lì si origina l’Europa. E così è stato. Insieme a colleghi eurodeputati come Jaime Major Oreja, Miroslav Mikolasik e Ana Kovacova, Carlo Casini scrisse la proposta di legge oggetto della Ice il cui obiettivo principale era porre fine ai finanziamenti della Ue alle attività che coinvolgono embrioni umani, in particolare nella ricerca, nella sanità pubblica e negli aiuti allo sviluppo. Fu creato il Comitato dei Cittadini in occasione della "Week for Life" nel Parlamento Europeo di Bruxelles. Era marzo 2013. La registrazione di "One of us" fu l’11 maggio 2012, la raccolta di firme in tutta Europa terminò il 1° novembre 2013. Grazie in modo particolare ad Ana del Pino, storica coordinatrice di "One of us" - coadiuvata da chi scrive in qualità di coordinatrice -, si trovarono le adesioni di varie realtà associative dell’Ue (la prima realtà fu "Cry for Life", olandese). 
Attorno al concepito si creò spontaneamente un’unità, inaspettata tra persone di tutta Europa, associazioni, gente di diverse confessioni cristiane e religioni. Le firme si moltiplicavano grazie all’impegno e all’entusiasmo di tanti volontari. All’inizio sembrava davvero impossibile raggiungere l’obiettivo - enorme - del milione di firme fissato dalle regole europee per presentare l’Ice, ma lo si superò largamente. Le firme raccolte furono 1.897.588 (in realtà oltre due milioni, quelle validate dagli uffici europei furono 1.721.626), adesioni che mostrarono possibile ritrovare l’Europa delle origini, che riusciva a stare unita sui valori, in particolare sulla vita umana dal suo inizio. Con la vita, anche la pace diventava possibile. 
"One of us" celebrò il raggiungimento dell’obiettivo a Cracovia il 14 e 15 novembre 2013: fu lì che nacque la "Federazione Europea One of us" come esigenza - non programmata - che stupì in primis le varie associazioni europee per la vita che si sentivano profondamente unite nel nome del bambino concepito. Tra le numerose personalità che intervennero, il cardinale Stanislaw Dziwisz e Wanda Poltawska con il marito Andrej, tutti vicinissimi a san Giovanni Paolo II nella difesa della vita e della famiglia. La prima edizione del premio "One of us per la vita" (eredità del premio del Movimento per la Vita dedicato a Madre Teresa) andò proprio a Wanda Poltawska. 
Arrivò il momento della pubblica udienza al Parlamento Europeo, il 10 aprile 2014, con un’aula stracolma. A conclusione del percorso dell’Iniziativa, il 28 maggio 2014 (poco prima della fine della legislatura), la Commissione dichiarava però che non avrebbe presentato una proposta legislativa poiché il quadro di finanziamento era stato recentemente discusso e concordato dagli Stati membri e dal Parlamento. Fu una delusione, ma la Federazione c’era ed era il frutto visibile del successo di "Uno di noi". 
La Federazione europea "Uno di noi" per la Vita e la Dignità dell’uomo fu formalmente fondata nel settembre 2014, fissando la sede a Bruxelles. Da allora in poi si sono moltiplicate le attività culturali, i congressi e i progetti, sempre di alto livello, in varie parti d’Europa (Parigi, Valencia, Roma, Lisbona, Malta, Madrid, Cracovia, Bruxelles...), con campagne che hanno rilanciato lo spirito della petizione, le marce per la vita, le settimane al Parlamento Europeo, la Maternity Map dell’Unione Europea, la "Pregnant crisis alert", sorta di rete europea per aiutare le mamme in situazione di crisi. E ancora, la Piattaforma culturale, la Sinfonia della Vita, i premi One of us, i Forum, i giovani alla Giornata mondiale della Gioventù, la mostra dei Santi per la Vita, l’Osservatorio dei Valori... 
Da ricordare in modo particolare l’udienza privata del comitato esecutivo della Federazione con papa Francesco il 18 maggio 2018. Bergoglio incoraggiò "One of us" a "lottare per la vita e la dignità dell’uomo". "La nostra oggi - aggiunse - è una "cultura dello scarto", mentre lottare per la vita è lottare per una cultura dove ogni vita va rispettata. Oggi dire questo sembra un linguaggio "marziano". Il vostro lavoro è fare atterrare questa idea in una cultura selettiva". Ogni vita - aggiunse Francesco - "sia rispettata e curata con tenerezza". 
Oggi la missione di "Uno di noi" - come si legge nel sito istituzionale www.oneofus.eu - è di "trasmettere alle istituzioni europee l’esperienza sul campo delle sue organizzazioni affiliate, associazioni che ogni giorno, in ciascun Paese, accolgono e sostengono donne e uomini che affrontano sfide legate alla famiglia, alla gravidanza e alla vita. Il lavoro di One of Us si basa sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione". In particolare, "il nome One of us esprime l’unica umanità che tutti condividiamo e che ci lega indissolubilmente in un destino comune: vivere. Io sono uno di noi, tu sei uno di noi, l’embrione è uno di noi: siamo uniti dalla nostra comune umanità". La Federazione "ci ricorda instancabilmente che ogni vita, per il semplice fatto di essere umana, merita protezione fin dal suo inizio. E che è importante". 

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