L'aborto sarà un “diritto” in tutta Europa? Da Strasburgo il primo sì

L’Europarlamento ha approvato una risoluzione che adotta la petizione europea per l’estensione del ricorso all’aborto nei Paesi membri. Ok anche alla modifica della Carta dei diritti fondamentali. La decisione finale spetta ora a Commissione e Consiglio
December 17, 2025
L'aborto sarà un “diritto” in tutta Europa? Da Strasburgo il primo sì
È passata a larga maggioranza al Parlamento di Strasburgo la risoluzione di sostegno alla petizione popolare “My voice my choice (La mia voce la mia scelta) per l’aborto sicuro e accessibile: 358 i voti favorevoli, 202 i contrari e 79 gli astenuti. “Trainato” da questa maggioranza è passato anche un emendamento che chiede di includere l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La decisione non è definitiva: tocca ora alla Commissione e al Consiglio europei di decidere se la Ice (Iniziativa dei cittadini europei) a favore dell’aborto come diritto europeo in tutta la Ue diventerà parte dell’ordinamento comunitario. 
Che il clima politico andasse verso l'esito che si è poi registrato era già piuttosto chiaro alla vigilia del voto. Nella tarda serata di martedì 16 si era infatti chiuso dopo due ore e mezza il dibattito iniziato dopo le 19 all’Europarlamento in sessione plenaria. Va ricordato che "My voice my choice" chiede il sostegno finanziario agli Stati membri per effettuare interruzioni di gravidanza per chiunque in Europa non abbia ancora accesso all'aborto ritenuto sufficientemente sicuro e legale, cioè il finanziamento dell’aborto transfrontaliero. 46 gli europarlamentari iscritti a parlare, in grande maggioranza donne, oltre alla relatrice Abir al-Sahlani (Renew). 
Il dibattito, che è stato anticipato dalla prevista collocazione nella mattina di giovedì 18 dicembre, è stato appassionato, sostanzioso, e anche assai ideologizzato. Non sono mancati di tensione tra i sostenitori di Mvmc e gli europarlamentari che hanno espresso opinioni differenti, denunciando anche molta la confusione sui termini della questione. «I diritti umani iniziano nel grembo materno» ha cercato di chiarire nel suo intervento Paolo Inselvini, dei conservatori di Ecr. Del resto, si tratta di una discussione importante su un tema con «punti di vista differenti», come ha sottolineato in chiusura la commissaria Hadja Lahbib, ringraziando gli intervenuti.
L’Iniziativa Popolare Europea “One of Us” per la dignità dell’embrione umano (2013), la più firmata della storia europea, è stata citata da vari eruoparlamentari. Elisabeth Dieringer, del gruppo dei “Patrioti”, ha fatto notare che nonostante One of Us abbia raccolto molte più firme con un’Ice per la protezione della vita e della dignità umana, la Commissione Europea non l’abbia ascoltata.
Il voto finale è stato su 5 proposte di risoluzione, tra cui quella presentata dai deputati del Ppe e dell'Ecr, con la consulenza di One of Us, per cercare di offrire ai parlamentari un’alternativa positiva, respinta dall'emiciclo. Gli schieramenti non si sono presentati compatti al voto: tra i Popolari si è registrata più di una defezione. In giornata avevano fatto sentire la loro preoccupata voce anche i vescovi cattolici della Comece, la Commissione che rappresenta le Conferenze episcopali dei Paesi Ue.
Entro il 2 marzo 2026 la Commissione Europea comunicherà la sua decisione definitiva.

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