Quando il concepito diventa un paziente

Crescono la conoscenza, l’interesse e l’attenzione su “chi è” il bambino nel grembo materno. La scienza e la medicina lo conoscono ormai molto bene: e se è portatore di una malattia diventa un paziente al pari di chiunque di noi
December 9, 2025
Quando il concepito diventa un paziente
Un'ecografia in gravidanza
«Siamo in un tempo nuovo, il tempo del “concepito-paziente”». Don Maurizio Gagliardini, presidente di Advm (Associazione difendere la vita con Maria), spiega così il convegno che si è tenuto il 6 dicembre alla Pontificia Università Antonianum di Roma, con un titolo impegnativo: “Lo statuto ontologico del concepito”. Organizzato in collaborazione con l’Ufficio Cei per la Pastorale della salute, è stato promosso dall’associazione internazionale Mary For Life e dall’Oimp (Osservatorio internazionale di medicina perinatale) dedicato a santa Gianna Beretta Molla, che sta per trovare sede nella casa di famiglia della Santa, a Magenta (Milano). «In questi mesi di lavori – riassume Gagliardini – si è fatto un grande lavoro di recupero, conservando persino la policromia dei pavimenti originali». Santa Gianna Beretta Molla, pediatra e mamma di tre figli, nel 1962 sacrificò la sua vita per la nascita della quarta bambina, scegliendo di non curare un tumore all’utero per non compromettere la gravidanza. La destinazione della sua casa all’Oimp è stata definita con l’Arcidiocesi di Milano e la parrocchia di Magenta, titolari della struttura. «Avevamo bisogno di una sede di grande significato per sviluppare il nostro progetto. I progressi della medicina infatti consentono oggi di diagnosticare in grembo, e in molti casi di guarire, patologie un tempo ritenute inguaribili. Di fronte al bambino nascente allora i medici si chiedono: chi stiamo curando? Di qui il convegno, con l’intento di colmare i vuoti teoretici e pratici a vantaggio di quanti si prendono cura del nascituro, riconoscendolo come persona».
L’appuntamento di Roma ha rappresentato la naturale prosecuzione di una serie eventi che dal 2023 animano il percorso dell’Advm, ispirata fin dal suo sorgere all’enciclica Evangelium vitae, e della sua espressione internazionale Mary for Life. «Attraverso i nostri convegni abbiamo raccolto i migliori contributi che vengono dal mondo della medicina, coniugandoli con la ricerca filosofica e teoretica. Lo scorso anno il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, ci aveva offerto una riflessione sulla nascita come essenza di quella libertà data da Dio e che il pensiero del Novecento aveva tralasciato in favore di temi esistenzialisti legati alla morte. Proprio quel contributo ha aperto nuove prospettive, che ci è parso di dover mettere a frutto con questo nuovo momento di studio».
Il convegno ha offerto anche l’occasione per assegnare il premio “Angelo della vita” a padre Gonzalo Miranda per il suo impegno ecclesiale e accademico. «È il secondo riconoscimento che concediamo, dopo quello del 2017 al cardinale Elio Sgreccia. Allora fu proprio monsignor Brambilla a spiegare che l’Angelo è presente in tutti coloro che prevengono, accompagnano e ricostruiscono l’umano che soffre nel momento in cui genera la vita e l’accompagna al suo ultimo transito». Il convegno ha avuto il patrocinio della Fondazione santa Gianna Beretta Molla e del Movimento per la Vita ambrosiano.

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