Contro la crisi della nascite l’Osservatorio della Vita e della Natalità

Creato per impulso del Fondo di Assistenza sanitaria della Santa Sede, presieduto da monsignor Luigi Mistò, studierà le cause della denatalità proponendo strategie condivise per invertire la rotta
July 9, 2025
Il progressivo declino demografico che investe l’Italia rappresenta una delle principali criticità per la tenuta sociale, economica e culturale del Paese. Secondo i dati Istat, nel 2024 le nascite si sono fermate a 370.000 unità, registrando una diminuzione del 2,6% rispetto all’anno precedente con un nuovo minimo storico e confermando un trend negativo ormai strutturale. Il tasso di fecondità è sceso a 1,24 figli per donna, uno tra i più bassi in Europa e ben lontano dalla soglia di sostituzione generazionale fissata a 2,1. A fronte di un invecchiamento accelerato della popolazione e di un saldo naturale costantemente negativo, si moltiplicano gli allarmi sul futuro del welfare, del mercato del lavoro e dell’equilibrio intergenerazionale.
Per contribuire a contrastare questo trend è stato istituito l’Osservatorio della Vita e della Natalità, organismo tecnico-scientifico con l’obiettivo di analizzare l’andamento demografico, comprenderne le cause e proporre strategie condivise per invertire la rotta. Ma la sfida che l’Osservatorio raccoglie non è solo di tipo analitico o normativo: è soprattutto culturale. Si tratta di promuovere una visione rinnovata della natalità, che non sia relegata a fenomeno privato o emergenziale, ma riconosciuta come risorsa collettiva, da tutelare e valorizzare attraverso politiche pubbliche e un cambiamento profondo di mentalità.
Monsignor Luigi Mistò, presidente del Fondo di Assistenza sanitaria della Santa Sede (Fas), membro del Cts dell’Osservatorio, ha significativamente contribuito alla definizione di questo approccio sistemico. Si è così sviluppata un’affinità profonda tra i due enti, che si fonda su una profonda consonanza di intenti e visioni: entrambe le realtà condividono un’idea di società in cui la centralità della persona, il valore della vita e il sostegno alla famiglia non sono solo principi astratti ma basi concrete per costruire politiche pubbliche autenticamente inclusive. È in questa comunanza etica e culturale che si radica il senso di un’alleanza che va oltre i ruoli istituzionali, per farsi terreno fertile di azione condivisa.
Monsignor Luigi Mistò - .
Monsignor Luigi Mistò - .
«Di fronte a una crisi demografica così profonda non possiamo restare osservatori passivi – ha dichiarato monsignor Mistò –. La nostra esperienza ci insegna che prendersi cura della persona, nei suoi bisogni materiali e spirituali, è la chiave per generare futuro. Il Fas è accanto a questo cammino con discrezione, ma con la determinazione di chi crede nella dignità della vita, prima ancora che nei numeri».
A ribadire il senso profondo di questa convergenza è il presidente dell’Osservatorio, Donatella Possemato: «Occorre promuovere una nuova cultura della vita e della genitorialità – sottolinea –, fondata sul riconoscimento della maternità e della paternità come beni comuni. In questo percorso, il confronto con il Fas è prezioso, perché nasce da una visione condivisa della persona come valore assoluto e della famiglia come nucleo fondativo della comunità. È questo il senso del nostro impegno comune: unire competenze, sensibilità e responsabilità etica per generare un cambiamento che metta la cura al centro dello sviluppo».
Da questa convergenza nascono le direttrici operative che guideranno il lavoro dell’Osservatorio nei prossimi mesi. Tra le priorità, il rafforzamento degli strumenti di sostegno economico alle famiglie, l’ampliamento della rete di servizi per l’infanzia e la genitorialità, la definizione di politiche abitative accessibili per giovani coppie e famiglie numerose, l’adozione di modelli di lavoro flessibili orientati alla parità di genere, e l’avvio di campagne culturali che riportino il tema della natalità al centro del dibattito pubblico, non come urgenza occasionale, ma come leva strategica per lo sviluppo del Paese.
Guardare al futuro con coraggio significa costruire oggi le condizioni perché la scelta di diventare genitori torni ad essere possibile, sostenibile e desiderabile. In questa direzione si indirizza l’impegno dell’Osservatorio della Vita e della Natalità, che lavorerà affinché si possa restituire fiducia a chi guarda alla genitorialità non come a un ostacolo ma come a una scelta libera, consapevole e profondamente generativa per l’intera comunità.

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