Vivere la propria fede come continuo prodigio
venerdì 17 giugno 2016
Essere santi significa vivere la fede come un continuo prodigio che trasforma le difficoltà quotidiane in occasione per rendere grazie a Dio. Ed è proprio questo il messaggio spirituale che ci dona sant'Erveo (o Hervé), testimone vissuto nel VI secolo in Bretagna. Il padre, un menestrello inglese, lo lasciò orfano e la madre affidò il piccolo a uno zio, che reggeva una comunità monastica. Erveo crebbe in un luogo intriso di spiritualità e la tradizione gli attribuisce alcuni prodigi già durante questo periodo, come quando ammansì un lupo che gli aveva ucciso l'asino con il quale stava arando un campo. Rimasto alla guida della comunità, decise di spostarla, approdando con i compagni a Lanhouarneau, dove visse fino alla morte nel 575, compiendo numerosi prodigi. Il suo culto si diffuse ben presto ed è ancora uno dei santi bretoni più cari alla devozione.Altri santi. Santi Nicandro e Marciano, martiri (III-IV sec.); sant'Imerio di Amelia, vescovo (V sec.). Letture. 2Re 11,1-4.9-18.20; Sal 131; Mt 6,19-23. Ambrosiano. Dt 18,1-8; Sal 15; Lc 7,24b-35.
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