sabato 24 dicembre 2016
Vigilia di Natale, ma pare dovuto. Ieri (“Italia Oggi”, p.1) un trafiletto di veleni consapevoli, forse anonimi per vergogna, accusa Francesco di cercare ogni occasione «per far parlare di sé». Perciò – leggo – l'altro ieri «il Papa va nella calzolerie (sic!)» dove «piega le suole, le annusa (sic: che perla! ndr) e verifica le cuciture prima di fare l'augusto acquisto». Segue rimbrotto: lui «non ha bisogno di andare nel centro di Roma (...) sovvertendo il traffico (e) mobilitando le forze dell'ordine (...) di occasioni per far parlare di sé ne ha a bizzeffe». Miserie! Verrebbe spontaneo ripetere l'insulto caro a Totò, pur omettendo 3 parole, e dunque «Lei (omissis)... Si informi!» E già! 1. Non era «calzoleria», ma negozio di apparecchi sanitari come scarpe ortopediche che vanno misurate sul posto, ed è noto che questo è il caso. Di più! 2. Quel negozio è a meno di 200 metri da Santa Marta, un minuto di auto dall'uscita del Perugino, quindi nessun sovvertimento del traffico: doppie miserie! E allora si tratta dei veleni che dal 13 marzo 2013 accompagnano Francesco sulle pagine guidate da direttori ai quali il Papa non piace perché «piace troppo», e soprattutto spiace che disturbi ambienti abituati a vivere di protezioni nostalgiche di cose di mondo, e anche di Chiesa, che in passato hanno disegnato tanti eventi. Si tratta – pare – proprio di quelle «resistenze malevole» che l'altro ieri ha segnalato lo stesso Francesco alla Curia, ove non c'è la sincerità del dissenso anche possibile, ma il rifiuto di accogliere insieme la perennità del Vangelo e i “segni dei tempi”, per tradurla senza mai tradirla. Qui il centro della “riforma”, e il suo rifiuto è «malattia dell'anima», come dice il titolo del libretto che Francesco ha regalato giovedì ai curiali, e che ieri era in pagina così: «Il Papa frusta (sic!) i cardinali» (“Il Giornale”, p. 18). Che dire? Altre miserie...
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