venerdì 14 febbraio 2014
Un impegno di solidarietà che si concretizza, un seme di bene che germoglia e dà frutto. Domenica sarà inaugurato a Sheraro, nella regione del Tigray in Etiopia, un ospedale costruito grazie alla donazione del patrimonio di un veterinario toscano.Mario Maiani, classe 1925 di Caldana in provincia di Grosseto, scomparso nel 2012, era impegnato in opere di solidarietà in campo sanitario nei Paesi in via di sviluppo in cui più carente è la tutela della salute. In particolare, per il nosocomio di Sheraro che porterà il suo nome, Maiani ha voluto siano accolte e curate le future madri, per abbattere il più possibile i tassi di mortalità materno-infantile, particolarmente alti se si considera che il 94% delle donne etiopi partorisce senza assistenza e appena il 34% ha accesso a cure post-partum. Intorno all'area in cui sorgerà l'ospedale, gravitano tra le 50 e le 100mila persone e la gestione della struttura, per volontà del donatore in accordo con il governo etiope, sarà affidata a medici e personale locale, con ricadute positive, quindi, anche su occupazione e sviluppo della zona. Oltre alle autorità governative, all'inaugurazione saranno presenti i rappresentanti dell'Iismas, l'onlus a cui Maiani ha affidato il compito di gestire il progetto di costruzione e il direttore generale dell'Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, Aldo Morrone, referente scientifico. Da Grosseto al Tigray, lo spendersi per la tutela della vita rende tutti più umani.
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