domenica 8 febbraio 2004
Imprecisioni, innocenti o nocive, involontarie o volute. Venerdì sul "Corsera", prima e paginone interno, Aldo Cazzullo sui francescani di Assisi che accolgono tutti, anche i politici dei due Poli. Colorito e gustoso, ad un certo punto racconta dei "vespri, celebrati prima dell'alba nel buio della cripta". Ma i Vespri si celebrano al tramonto. Più sotto ancora i frati che "parlano di San Giovanni da Copertino", che però si chiamava Giuseppe. Innocente! Un po' meno, ieri su "Repubblica", Corrado Augias - "Come recensire la religiosità" - avanza i suoi dubbi sull'uso improprio, nell'Annuario Pontificio e per l'Italia, del termine "cattolico". Indica i battezzati? Non va. Troppo comodo per lui fare "la stima" sui neonati, approssimativa fino all'insignificanza e adottata solo per vantaggi pratici (finanziamenti, facilitazioni, insegnamento della dottrina)". Insomma: i soliti preti. Accaparrano dove possono. "La profonda realtà - sostiene Augias - quella spirituale, è diversa". Eccola: i cattolici sono pochi, pochissimi, minoranza minorata, sopravvalutata e favorita per questo imbroglio tutto nostrano della "conta dei neonati". Da discuterci, ma in ogni caso l'anno prossimo, al momento di progettare l'Annuario Pontificio, la consulenza di Augias sarà preziosa. Lo sarebbe anche da subito, invece, in casa "Repubblica". Ieri, p. 9, sigla "a. fon.", si scrive del "cattolico Rumi, consigliere di Amministrazione Rai". Domanda: ma Rumi è lì come "battezzato neonato", o come storico illustre, studioso e noto uomo di cultura? E' noto che altri 4 consiglieri sono islamici, ebrei, protestanti e buddisti? E' così. Modello Rai: "cattolici" finalmente in minoranza!
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