sabato 10 marzo 2018
Questa notizia non è aria fritta, ma olio di frittura che aiuta a tener pulita l'aria. Per i prossimi 7 mesi i famosi vaporetti di Venezia marceranno usando come carburante ecologico l'olio da cucina usato. Il Comune, le sue municipalizzate Avm e Veritas e l'Eni hanno infatti sottoscritto un accordo per sperimentare sui mezzi del servizio pubblico un combustibile diesel contenente il 15% di oli vegetali già utilizzati per la cottura e riconvertiti a propellente dalla bioraffineria di Porto Marghera.
Il risultato sarà doppio: da una parte lo smaltimento "utile" di un liquido che, se disperso, sarebbe altamente inquinante; dall'altra un risparmio nei costi di gestione del trasporto. Insomma, l'olio che – disperso nell'ambiente – potrebbe magari finire a galleggiare persino nei canali di Venezia, ci camminerà invece sopra nel chiuso dei serbatoi e degli stantuffi delle caratteristiche imbarcazioni che percorrono incessantemente il Canal Grande in un verso e nell'altro trasportando milioni di turisti.
Nessun pericolo, poi, che il liquido delle fritture domestiche – opportunamente raccolto in appositi recipienti dalla municipalizzata che si occupa dei rifiuti – ammorbi nella combustione l'atmosfera della laguna: il periodo di sperimentazione servirà appunto a monitorare le emissioni inquinanti dei vaporetti "a olio". In attesa che, grazie a nuovi attesi investimenti, anche in piazza San Marco possano approdare mezzi a tecnologia elettrica.
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