mercoledì 1 luglio 2020

Aveva accolto un santo su quella piazza, il 9 maggio del 1993 – san Giovanni Paolo II, sceso dall'elicottero per la visita apostolica a Caltanissetta – monsignor Alfredo Garsia, il vescovo che aveva voluto con tutte le sue forze quel viaggio nella città «lontana e sola», nel centro desertificato della Sicilia. Oggi quella piazza all'entrata della città è stata intitolata a monsignor Garsia, con il sindaco Gambino e il vescovo suo successore, Mario Russotto, a scoprire la targa che d'ora in poi lo ricorderà a chi arriva. In questa piazza sostano anche i circhi, e questa è la seconda ragione dell'intitolazione: Garsia, vescovo dal 1974 al 2003, è stato anche presidente nazionale di Migrantes (1995-2003) e si è preso cura pastorale di emigrati, immigrati, fieranti e circensi, naviganti, rom e sinti. Nell'omelia che ha preceduto l'intitolazione monsignor Russotto ha sottolineato che «è bello che la nostra città, a volte così distratta, abbia accolto questa richiesta e abbia dedicato un luogo a un vescovo che per 29 anni si è speso per questa Chiesa. Ora la sua memoria non solo è incisa nei nostri cuori, in Cattedrale, nel Seminario, in tutte le opere da lui portate avanti, ma anche in una piazza. Lui ha costruito un pezzo importante della storia di questa diocesi, e noi siamo grati al Signore di potergliela dedicare».

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