domenica 1 giugno 2014
Non bastano più binocolo e "guida da campo" per iniziare a praticare il birdwatching. L'Ebn, l'associazione che in Italia raccoglie gli appassionati di questa attività, nelle sue linee-guida dovrà aggiungere anche una app. Sì, perché un gruppo di scienziati americani molto blasonati ha fatto invasione di campo, applicando la tecnologia anche a un passatempo così poetico e bucolico come l'osservazione degli uccelli nei loro ambienti naturali. Dunque, la app funzionerà un po' come già accade con la musica (si "fa sentire" al dispositivo elettronico qualche nota e lui, geniale, spara il titolo della canzone). In pratica basterà fotografare l'esemplare e l'app riconoscerà di che specie di tratta. Mai più discussioni serrate tra appassionati armati di binocolo nascosti nella boscaglia o mimetizzati tra le canne di una palude: «Guarda laggiù, c'è un piro piro del Terek». «Ma no, non vedi che è una cutrettola testagialla orientale?». Ora a dirimere le controversie tra birdwatchers non ci sarà più (solo) l'esperienza o la cultura ornitologica, ma l'applicazione "Birdsnap" (che vuol dire fotografa, ma anche acchiappa-volatile). Non contenta, la App fornisce una serie di richiami adatti (quasi) a ogni uccello sulla faccia della Terra (per la verità, per ora si ferma al Nord America), e offre la possibilità di schedare le "prede" in base anche alla stagione o al luogo in cui sono state avvisate. Insomma, mai più senza.
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