giovedì 25 agosto 2016
Effimero annuncio. Così domenica sul "Corriere dell'Alto Adige" (21/8, p. 7): «Omicidio Moro, il tempo della verità». Forse troppo. Dopo 38 anni dai fatti la promessa: «La Commissione d'inchiesta presto svelerà i risultati». Parola di Giuseppe Fioroni e Gero Grassi, deputati. Che dire? Non è detto che "i risultati" e "la verità" siano la stessa cosa. Vero che in questo mondo e persino in Italia tutto è possibile, anche su pagine di storia mai illuminate abbastanza. Anche su argomenti che dovrebbero impegnare tutti. Gran discutere sul «corpo» delle donne, nascosto a forza o a forza esibito, mortificato secondo alcuni da pregiudizi solo «religiosi». È libertà in libera uscita.Leggi e rifletti, ma poi succede che il femminilissimo "Io Donna" (6/8) offre ben 16 (sedici) pagine intere di donne esibite senza dubbi e (quasi) senza veli, e raccomanda di «guardare (sic!) il video» apposito, con proclama sull'ultima paginata: «Essere come vuoi è una questione di scelte. Completa il tutto (p. 99) «Un perfetto lato B» con slogan illustre: «Un fondoschiena veramente ben fatto è l'unico legame tra arte e natura»! Ancora libertà in libera uscita, ove l'effimero ingloba tutto, non solo fatti ed eventi, ma anche uomini e donne, con mille varianti e senza confini. Tutto, davvero tutto.È «Una questione di scelte», o anche la libertà dovrà avere dei confini, ragionevoli e democratici, ma veri? Talora infatti arrivi a pensare che la verità di questo tempo è davvero una verità di «omicidio» - e le tragiche conferme sono ogni giorno sulle prime pagine, anche oggi - ben oltre il 1978 e i 38 anni di attesa. Tutto si tiene. Se è solo una questione di scelte, ed «essere come vuoi» deve valere senza confini per la libertà di tutti, in fin dei conti vinceranno sempre gli "assassini". Homo homini lupus, non è una rubrica di "Avvenire".
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