Tra la stabilità dell'eterno e la fluidità della storia
mercoledì 29 giugno 2016
La fede è stabile, ha radici profonde, sgorga dall'incontro di Dio con gli uomini e i suoi frutti attraversano i secoli. Ma la fede è anche in continuo movimento, va incontro ai popoli, ascolta i segni dei tempi e modella senza sosta la variegata quotidianità di milioni di credenti. Sta qui la forza del Vangelo: saper conciliare il bisogno di stabilità dell'eterno con l'esigenza della fluidità della storia. Due aspetti che hanno nei santi Pietro e Paolo i loro due maggiori testimoni. Due personalità diverse, eppure così complementari. Pietro, pescatore, fu tra i primi apostoli di Gesù e poi pilastro della Chiesa; Paolo incontrò Cristo sulla via per Damasco e da persecutore divenne testimone del Vangelo in tutto il Mediterraneo. A legarli non è solo il martirio a Roma tra il 64 e il 67 ma anche la comune chiamata a servire senza sconti la verità.Altri santi. San Siro di Genova, vescovo (IV sec.); san Cassio di Narni, vescovo (VI sec.).Letture. At 12,1-11; Sal 33; 2Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19.Ambrosiano. At 12,1-11; Sal 33; 2Cor 11,16-12, 9; Gv 21,15b-19.
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