venerdì 6 giugno 2014
Ideologie... Denise Pardo (Espresso, 4/6, p. 20) sulle elezioni europee vincenti di Renzi e «L'Italia di Don Matteo», ove «la domenica è sacra… si va a messa, non si salta il pranzo in famiglia... nel giorno del Signore si mangiano le paste». E Maria Elena Boschi «racconta con affetto il passato di catechista, prima chierichetta… e madonnina nel presepe vivente». Tutti di Chiesa, tutti buoni oggi, col «premier che riporta a casa anche i bambini adottati bloccati in Congo». L'ironia scopre la delusione. Più avanti ancora 4 pagine per don Luigi Ciotti: impegno sociale, dialogo con tutti e bontà. Ancora roba cattolica. «Destino cinico e baro!»: da noi per vincere c'è sempre qualcosa tinto di Chiesa e fede. Tanti pensavano tutto ciò ormai come realtà fuoricorso, e non capiscono il presente. Ma neppure il passato. A 30 anni dalla sua morte peana e nostalgie varie nel ricordo di Enrico Berlinguer. Ebbene finora, tante firme illustrissime, ma nessuno – nessuno! – ricorda che una delle prime cose che lui pensò e ottenne fu la rinuncia ufficiale all'antireligione dell'ideologia marxista. La gente capì e per lui fu massimo successo elettorale. Invece di ironizzare a vuoto sull'Italia dei "Don Matteo" varrebbe la pena di rifletterci.
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