sabato 24 ottobre 2020
Un alto pianto sale dalla terra. Possibile che nessuno lo senta? Che le stelle con il loro correre per l’universo nascondano il grido degli uomini? Anche il pianto delle morti delle nostre guerre è passato dai tempi antichi come quello di oggi. Ne abbiamo tenuto il ricordo nelle sale dei vecchi palazzi, ne abbiamo ricoperto drappi, bandiere, libri di storia con parole di gloria. Di quelle morti almeno se ne conservò il ricordo, la vittoria e il desiderio di pace. Ma del lamento di oggi e del pianto resterà l’angoscia, la tristezza di una solitudine non aspettata e spesso anche la paura di un futuro incerto e lontano. Combatterlo con volontà e coraggio, con forza e determinazione è ciò che ci è rimasto di fare E noi che non siamo medici, né capaci infermieri come possiamo prendere parte a questa guerra mondiale senza fuggire in qualche isola sconosciuta o mai trovata? Credo che sulla nostra terra non ci sia mai stato un momento così incerto e privo di sicurezza. Ma l’animo dell’uomo è fatto di coraggio, di volontà di voglia di futuro e si vincerà anche questa battaglia. Ricordo quando il vecchio treno passava lungo una piccola valle e una collina dove si vedeva ancora qualche ricordo di scheletro che i contadini ci recitavano appartenesse agli animali che abitavano la terra prima degli uomini. L’intelligenza umana troverà come è riuscita per altre malattie a scoprire anche un rimedio per questa pena così diffusa su tutti i nostri paesi. Ma questa speranza chiede a tutti un aiuto personale: il silenzio quando è sceso da poco il sole, il dolce parlare o la piacevole lettura quando sulle strade non dovrà passare più nessuno, anche qualche film preso ogni tanto potrebbe farci passare le ore che eravamo abituati a lasciare nel chiasso dei club. Provate a scrivere forse ne viene fuori qualche piacevole storia – a suonare la chitarra, magari in cucina, forse non sapete di avere amore per la musica, per il canto, per la recitazione. Ogni animo tiene qualcosa per sé, un segreto da non raccontare. Molte di queste storie di fatti crudeli che al mattino ascoltiamo alla televisione sono risultati di povertà non solo materiale ma di assenza di studi, di conoscenze, di incontri intelligenti praticamente di vita. Quanta intelligenza, quanta volontà va perduta. Giovani voi sapete che la vita è vostra, non gettatela via. Ora vi sembra per quello che vi chiede, faticosa e inutile, non è così: vivere è costruire il futuro per chi verrà, qualcosa che noi non vedremo come i nostri antenati hanno fatto per noi, ma è ricca di interessi, di novità, di bellezza. Ricca per il bene e il bello di un vicino futuro di cui saremo stati in gran parte anche noi i tessitori.
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