giovedì 5 agosto 2004
Pane cotto con le proprie mani, ortaggi presi dal proprio orto, latte fresco, alimentazione modesta ma sana" Durante l'estate l'ombra di un albero offre riparo. In autunno l'aria mite e le foglie sparse sul terreno invitano al riposo. In primavera i prati sono cosparsi di fiori. Al cinguettio degli uccelli i Salmi suonano ancora più belli. E' forse uno dei "Verdi" a dare questi consigli? No, è il rude s. Girolamo che scrive queste righe nella sua Lettera n. 43, mentre si trova nelle aspre solitudini di Betlemme, incastonata nel deserto di Giuda. La sua è una lezione duplice. Da un lato, basta poco a rendere serena la vita. E' la moltiplicazione "commerciale" di necessità non necessarie a renderci sempre più bisognosi di quegli astuti e ingannevoli "consigli per gli acquisti" che imperano in televisione. La semplicità della vita è sempre più avvertita come un rimedio allo stress della società contemporanea. Purtroppo, però, anch'essa si trasforma in trovata pubblicitaria e diventa artificiale e falsa, facendoci ricadere nello stile di vita che vorremmo evitare. D'altro lato, c'è un aspetto nelle parole di s. Girolamo che le allontanano da una mera proposta di agriturismo. I Salmi " dice il famoso traduttore della Bibbia " risuonano più belli e intensi se li canti nella quiete colorata della natura. La sua è, perciò, una proposta di spiritualità ed è purtroppo di pochi coglierne il fascino. Ma si può sempre tentare di incamminarsi, durante questi giorni di vacanza, su un sentiero campestre e provare a fare l'esperienza suggerita. Creato, creatura e Creatore s'incontrerebbero e s'abbraccerebbero, riscoprendosi e rallegrandosi insieme.
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